Primo maggio 2018: perché si festeggia la festa del lavoro

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(ADEM ALTAN/AFP/Getty Images)

Domani è il Primo maggio 2018: perché festeggiare la festa del lavoro in Italia e nel mondo, qual è il significato.

Finita l’attesa per il Primo Maggio 2018, che si festeggerà domani. Eventi in occasione di questa festa non si svolgono soltanto in Piazza San Giovanni a Roma, ma in tutta Italia. Questo a testimonianza di come la festa del Primo Maggio sia ancora molto sentita. Inoltre, in occasione del Primo Maggio tanti italiani scelgono il classico pic-nic con gli amici in campagna o la fuga per alcuni giorni di relax fuori porta. Non tutti conoscono però il significato di questa festa e le sue origini.

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Festa del lavoro: perché il Primo Maggio?

Le origini di questa ricorrenza sono legate alle battaglie fatte dai lavoratori per ottenere la riduzione dell’orario di lavoro. Fu l’Illinois nel 1867 il primo Stato a raggiungere questo risultato, che i componenti della Prima Internazionale provarono a esportare in Europa. Le lotte degli operai per ottenere tale diritto divennero dunque più intense. Si arriva al luglio 1889, quando a Parigi, durante il primo congresso della Seconda Internazionale, viene lanciata una grande mobilitazione per chiedere le otto ore per tutti e si scelse la data del Primo Maggio legata a episodi avvenuti tre anni prima. Infatti, si ricordano i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. Gli operai si trovarono davanti alla fabbrica di macchine agricole McCormick: la loro protesta venne repressa nel sangue dalla polizia e vi furono due vittime. Era il 3 maggio, il giorno dopo gli anarchici risposero a quell’offensiva delle forze dell’ordine e organizzarono una manifestazione che si tenne nell’Haymarket Square. Ancora una volta ne scaturirono scontri e venne lanciata una bomba contro la polizia: sei agenti furono uccisi, decine feriti. La reazione delle forze dell’ordine fu durissima e ancora oggi non si conosce il numero esatto delle vittime, morti e feriti, di quell’azione repressiva. L’anno successivo, alcuni degli organizzatori della protesta vennero condannati a morte.

Questo fece salire lo sdegno e l’indignazione in tutto il mondo. Nel 1890 la data del Primo Maggio venne introdotta anche in Italia, ma sotto il fascismo venne spostata al 21 aprile, data in cui secondo la leggenda nel 753 a.C. Romolo fondò Roma, e venne ridenominata “Natale di Roma – Festa del lavoro”. La Resistenza restituì alla Festa del lavoro significato e data originari. Nel 1947, in concomitanza con la Strage di Portella della Ginestra, divenne Festa Nazionale anche nel nostro Paese.

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Il significato della Festa del Primo Maggio

Dunque, il Primo Maggio venne introdotto per ribadire l’importanza della battaglia per “otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. Quella festa assume oggi un significato diverso, che però tiene conto proprio di quelle radici storiche. In occasione di questa festa, infatti, si ribadisce la centralità del lavoro nella vita della democrazia. In tale occasione, inoltre, vengono rilanciati i diritti degli uomini e delle donne a ottenere il progresso sociale. Su questi argomenti si chiede di non abbassare la guardia, tant’è che ancora oggi uno dei temi centrali è la sicurezza sui luoghi di lavoro, che è anche il messaggio che arriva dai sindacati confederali in occasione del Concerto di Piazza San Giovanni. Molte cose sono cambiate: è cambiata l’industria, è cambiato il mondo del lavoro (si pensi ad esempio alla gig economy e ad altre forme di lavoro temporaneo), ma sicuramente non è cambiato il senso profondo della parola lavoro. Fondamentale è dunque costruire una società inclusiva e partecipata, proprio partendo dalle tematiche legate al lavoro.

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La Festa del Lavoro nel mondo

Anche la Chiesa Cattolica ha riconosciuto la data del Primo Maggio per ricordare il lavoro e i lavoratori: infatti, dal 1955 costituisce anche una solennità religiosa. In quell’anno, infatti, Papa Pio XII istituì la ricorrenza di San Giuseppe Lavoratore, ritenendo che una festa così importante andasse condivisa anche dai lavoratori cattolici. Queste furono le sue parole in Piazza San Pietro, davanti ai rappresentanti delle Acli, ovvero delle associazioni cristiane dei lavoratori italiani. Non in tutto il mondo la Festa del lavoro si celebra il Primo Maggio: negli Usa, ad esempio, il Labor Day si celebra il primo lunedì di settembre; in ogni caso, nel Paese nordamericano in questa data si tengono mobilitazioni contro le politiche nei confronti dei migranti. In Nuova Zelanda, tale festa viene posticipata al quarto lunedì di ottobre. Sono solo tre i Paesi europei che non festeggiano il Primo Maggio in maniera tradizionale: sono la Svizzera, dove questa festa è sentita e rispettata solo in alcuni cantoni, la Grecia, dove viene considerata una data opzionale, e il Regno Unito, anche se in questo caso viene sostituita dal Bank Holiday, che permette ai lavoratori di avere due lunedì del mese liberi. In Cina al Primo Maggio corrisponde una settimana di festeggiamenti, mentre in Giappone si svolgono feste aziendali, sebbene sia molto più sentita l’affine ricorrenza del 23 novembre. Infine, grandi festeggiamenti avvengono in Brasile, in occasione di quello che viene definito il Dia Mundial do Trabalho.

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A cura di Gabriele Mastroleo

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