Foliage in Umbria: i luoghi più belli delle foglie d’autunno

Foliage in Umbria: i luoghi più belli delle foglie d’autunno. Ecco dove andare.

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Foliage in Umbria: i luoghi più belli delle foglie d’autunno (Vigenti di Montefalco. Adobe SAtock)

Con l’arrivo dell’autunno ma le giornate ancora miti e soleggiati conviene approfittare delle meraviglie che ci offre la natura per passeggiate all’aria aperta. Tutto il territorio italiano offre paesaggi naturali stupendi, anche a due passi da casa. Una fortuna di cui dobbiamo approfittare.

Continuiamo così la nostra rassegna sul foliage in Italia e sui luoghi più belli per osservarlo nelle varie regioni italiane. Qui vi proponiamo una selezione di luoghi più belli dell’Umbria dove ammirare le foglie che cambiano colore in autunno.

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Foliage in Umbria: i luoghi più belli dove andare

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Montefalco, Umbria (Adobe Stock)

Il territorio italiano offre un paesaggio naturale ricchissimo, dove ritemprarsi dallo stress e dalle fatiche della vita quotidiana. Luoghi di straordinaria bellezza e con un antico patrimonio di tradizioni culturali. La campagna e la montagna sono le vie di fuga ideali in questo periodo difficile, segnato dalla pandemia. Qui possiamo tornare a ritmi più rilassanti,  trovare una dimensione più autentica e osservare la magia della natura che cambia.

Gli anglosassoni lo chiamano fall foliage, il fenomeno delle foglie che cambiano colore in autunno. Un fenomeno che è conosciuto anche da noi ed è diventato abitudine visitare i luoghi della natura per ammirarlo.

Dal giallo all’oro, dall’ocra al rosso e al marrone, i colori dell’autunno scaldano il cuore e aiutano a riconciliarci con noi stessi e con il mondo che ci circonda. In Italia abbiamo una vastissima offerta di luoghi dove ammirare questo spettacolo, qui vi portiamo alla scoperta di quelli dell’Umbria.

Montefalco

Montefalco, i vigneti del Sagrantino (Adobe Stock)

Non un bosco, questa volta, ma sinuose colline ricoperte da vigneti con foglie color oro e rosso. Siamo sulle colline di Montefalco, borgo umbro della provincia di Perugia dove si produce l’ottimo vino rosso Sagrantino. Montefalco fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia e venire qui è l’occasione sia per visitare un delizioso centro storico, ricco di capolavori dell’arte, che per gustare l’ottima engastronomia locale e allo stesso tempo ammirare l’incantevole paesaggio umbro. Le dolci colline, gli uliveti, i cipressi, gli arbusti della macchia mediterranea e i filari di vite che scendono dalle colline sono una vista che rinfranca lo spirito. La tavolozza dei colori naturali, dal verde scuro dei sempreverde ai colori giallo, ocra, oro, rosso e marrone arricchisce questa straordinaria visione.

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Fonti del Clitunno

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Fonti del Clitunno in autunno (Adobe Stock)

Lungo il percorso della Via Flaminia, l’antica strada romana che da Rimini arriva a Roma, prima di arrivare a Spoleto, troviamo un luogo di eccezionale bellezza paesaggistica. le Fonti del Clitunno. Una vera e propria meraviglia, dove la natura e la mano sapiente dell’uomo hanno saputo creare un luogo di rara armonia. Le Fonti del Clitunno sono un posto da visitare tutto l’anno, ma in autunno i colori caldi arricchiscono la bellezza del luogo, offrendo una varietà cromatica sorprendente. Il verde, il giallo, l’arancio e il rosso si specchiano nelle acque dove nasce il fiume Clitunno.

Questo luogo era molto amato dagli antichi romani che consideravano queste sorgenti sacre, luoghi di culto dedicati a Giove Clitunno. Lungo le rive del fiume sorgevano templi e ville fastose, perduti nei secoli anche a causa dei terremoti. Poco più  nord sorge il Tempietto del Clitunno, probabilmente dove una volta sorgeva un luogo di culto romano. Tempietto, tuttavia, è una chiesa del IV-V secolo d.C. a forma di piccolo tempio corinzio e fa parte del Patrimonio Unesco dei luoghi dei Longobardi in Italia.

Le Fonti del Clitunno oggi sono un parco, con una tipica casa in pietra all’ingresso e una grande varietà di specie vegetali e animali da ammirare: dai salici piangenti che sfiorano le acque alle anatre e ai cigni che galleggiano placidi.

Bosco di San Francesco, Assisi

Il Bosco di San Francesco visto dalla Via di Francesco, con vista su Rocca Maggiore (Foto di Mongolo1984 – Own work, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons)

L’incantevole Bosco di San Francesco si trova ad Assisi, ai piedi della storica Cattedrale, sul versante nord della collina su cui sorge la città e sotto l’imponente fortezza di Rocca Maggiore. Il bosco ha una superficie di 64 ettari e dal 2008 è di proprietà del FAI – Fondo Ambiente Italiano, che lo ha recuperato e sistemato e riaperto al pubblico nel 2011.

Il percorso di visita parte dalla Basilica di San Francesco, da un portone situato nel muro di cinta del piazzale davanti alla Basilica di Superiore. Da qui si imbocca un sentiero stretto che scende lungo il bosco, tra carpini, ginestre, aceri e querce roverelle che si tingono dei caldi colori d’autunno. L’itinerario arriva al torrente Tescio e attraversa l’antico complesso benedettino di Santa Croce, di cui ancora oggi sono visibili i resti dell’ospedale, del monastero, della chiesa romanica, del ponte, del mulino, che oggi ospita una osteria, e di una torre trecentesca eretta a difesa di un opificio. Il percorso termina in una radura sulla vallata del Tescio, dove spicca la Torre Annamaria, riportata alla luce dagli scavi archeologici, sede dell’opera di Land Art il Terzo Paradiso, realizzata da Michelangelo Pistoletto.

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Cascata delle Marmore

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Cascata delle Marmore in autunno (Adobe Stock)

Infine, uno dei posti più spettacolari dove ammirare il foliage in Umbria: la Cascata delle Marmore, vicino Terni. Un luogo di sorprendente bellezza, dove la forza del fiume Velino, che scende da queste cascate create dagli antichi romani, irrompe tra gli alberi del bosco che cambiano colore, gettandosi nelle gole del fiume Nera. Dal verde intenso della primavera estate, la ricca vegetazione che circonda le cascate si tinge di verde scuro, giallo, oro, arancio, rosso e marrone. Un tripudio di colori che rendono ancora più bello ammirare questo luogo.

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Assisi, la Cattedrale, Rocca Maggiore e il Bosco (FAI – Fondo Ambiente Italiano)

Valeria Bellagamba

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