Covid: il Belgio va in lockdown, il coprifuoco non basta più

Emergenza Covid: il Belgio va in lockdown, il coprifuoco non basta più. Cosa bisogna sapere.

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Le vie di Bruxelles durante il coprifuoco (Jean-Christophe Guillaume/Getty Images)

È drammatica la situazione dell’epidemia di Covid-19 in Belgio. Il Paese, con la letalità più alta d’Europa e tra i più colpiti dalla rapida crescita di contagi, entra in lockdown da lunedì 2 novembre fino al 13 dicembre.

La chiusura di bar e ristoranti e il coprifuoco indetto due settimane fa, prima dall’una di notte alle 5 di mattina, poi anticipato alle 22 e allungato alle 6, non sono state misure sufficienti. Il governo è stato costretto a introdurre ulteriori restrizioni.

Sono misure pesanti, sono le misure dell’ultima chance“, ha spiegato Primo ministro belga Alexander De Croo dopo la riunione del Comitato d’emergenza. “Vogliamo evitare di trovarci in una situazione in cui i medici dovranno scegliere tra chi vive e chi muore”, ha aggiunto il premier.

Negli ultimi 14 giorni il Belgio ha registrato 1.600 casi su 100mila abitanti, secondo le ultime stime dell’ECDC.

Nella settimana tra il 20 ed il 26 ottobre, il Belgio ha registrato una media di 15.316 nuovi casi di Covid-19 al giorno, con un aumento del 38% rispetto a quella precedente. I dati sono dell’Istituto di sanità pubblica Sciensano. Sempre dal 20 al 26 ottobre sono morte circa 79 persone al giorno in media, con una crescita del 43,9%. Dall’inizio dell’epidemia sono stati registrati 392.258 contagi, mentre i decessi sono 11.308 complessivi. Le persone ricoverate in ospedale per il coronavirus sono 6.187 (+ 4%), quelle in terapia intensiva sono 1.057 (+ 9%). La popolazione del Belgio è di 11,5 milioni di abitanti, si comprende dunque la drammaticità dei numeri.

Le restrizioni introdotte con il nuovo lockdown sono simili a quelle adottate dalla Francia.

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Covid, il Belgio va in lockdown

La gravità dell’epidemia in Belgio ha obbligato il governo a introdurre di nuovo il lockdown, con chiusure e restrizioni più severe di quelle introdotte appena due settimane fa con il coprifuoco notturno e la chiusura di bar e ristoranti tutto il giorno per un mese.

Il lockdown entrerà in vigore lunedì 2 novembre e durerà fino al 13 dicembre.

Negozi e uffici saranno chiusi. Si lavorerà in smart working, anche nelle sedi delle istituzioni dell’Unione Europea. Bar e ristoranti continueranno a restare chiusi, mentre le vacanze scolastiche di autunno saranno prorogate fino al 15 novembre.

Pesantissime le limitazioni alle visite personali. Ogni nucleo familiare potrà avere contatti con una sola persona, sempre la stessa. I single potranno vedere due persone ma non contemporaneamente. All’aperto saranno consentiti soltanto i gruppi fino a quattro persone. Mentre ai funerali potranno partecipare fino a 15 persone al massimo, ma alla cerimonia non potrà seguire il ricevimento. Infine, sono sconsigliati i viaggi all’estero.

Negli ultimi giorni a tornare in lockdown, sebbene più leggero rispetto a quelli della scorsa primavera, sono stati la Francia, la Germania e una settimana fa anche la Repubblica Ceca. Il 22 ottobre, l’Irlanda era stata la prima a reintrodurre il lockdown in Europa, lasciando aperte le scuole. Mentre, il primo Paese al mondo era stato Israele, quando aveva introdotto un nuovo lockdown di un mese lo scorso 25 settembre, pochi giorni prima del Capodanno ebraico, chiudendo i negozi e vietando i viaggi.

L’Austria potrebbe essere il prossimo Paese a tornare al lockdown. Mentre i Paesi Bassi da metà ottobre hanno chiuso tutti i bar, pub e ristoranti. Manca solo l’Italia, che nonostante il DPCM della scorsa settimana, con chiusure serali di bar e ristoranti e totali di piscine, palestre e centri benessere, molto probabilmente introdurrà ulteriori restrizioni.

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La Grand Place di Bruxelles vuota durante il lockdown a marzo (BENOIT DOPPAGNE/Belga/AFP via Getty Images)
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