Raffaella Carrà dove è nata, dove viveva: i suoi luoghi da Bologna alla Spagna

I luoghi più importanti della vita di Raffaella Carrà. Dove è nata, dove ha vissuto, i luoghi del successo e i luoghi del cuore

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Raffaella Carrà dove era nata, dove viveva e quali erano i suoi luoghi del cuore

Se ne è andata a 78 anni Raffaella Carrà, lasciando l’Italia in uno stupito e tristissimo silenzio. Ma non solo gli italiani piangono quel portento di energia e di preziosa umanità che è stata Raffaella Carrà, la piange anche la Spagna dove era riuscita a conquistare un vastissimo pubblico, la piange tutta l’Europa – il Guardian l’ha eletta icona pop europea – e tutto il movimento LGBT di cui era diventata un’icona mondiale.

La carriera di Raffaella Carrà ha attraversato generazioni, stili musicali e culture. Ha attraversato tutta l’Italia e non solo. Partita da Bologna è arrivata ovunque. Ecco tutti i luoghi più importanti di Raffaella Carrà: dove è nata, dove ha vissuto, dove viveva e quali sono stati i suoi luoghi del cuore.

Dove è nata Raffaella Carrà e gli inizi a Roma

Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il vero nome della Carrà, nasce a Bologna il 18 giugno del 1943. I suoi genitori si separano poco dopo le nozze ma fino agli 8 anni vive in Riviera Romagnola a Bellaria Igea Marina dove suo padre gestisce una gelateria.

Raffaella è già appassionata di danza e quando si trasferisce a Roma con la mamma frequenta l’Accademia Nazionale di Danza della ballerina russa Ruskaja che si trova all’Aventino. La stessa che le dice quando Raffa ha 14 anni che con le caviglie piccole che aveva con il ballo non sarebbe andata lontana. Così si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Intanto però davanti la macchina da presa la Carrà ci era stata già. La prima apparizione ad appena 8 anni in un film di Mario Bonnard, poi dopo il diploma nel 1960 arrivano altre pellicole come I Compagni di Mario Monicelli e diversi sceneggiati tv.

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Una giovanissima Raffaella Carrà alle sue prime apparizioni in tv

Hollywood e il ritorno in Italia

Sono gli anni in cui gli Stati Uniti e Hollywood sono il sogno per ogni attrice e attore. Raffaella Carrà arriva a Los Angeles e viene scelta per il film il Colonnello Von Ryan con Frank Sinatra. L’attore si prenderà una gran cotta per Raffaella tanto che voleva sposarla. Il film fa conoscere Raffa anche al pubblico statunitense.

Le luci di Hollywood però non la conquistano. Dirà poi un’intervista di qualche anno fa: “Quando il lavoro finisce alle cinque del pomeriggio, tutti escono a fare festa. E io non mi drogo né bevo ”. Rivela di aver interrotto un contratto con la FOX per tornare a casa, in Italia, da sua madre.

Arriva il grande successo in Italia per Raffaella Carrà

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Raffaella Carrà giovanissima: il suo ombelico scoperto sarà rivoluzionario

Messo da parte Hollywood e il cinema arriva la tv, il primo successo è all’esordio in Io, Agata e Tu con Nino Taranto e Nino Ferrer. Siamo nel 1969 e il grande successo arriva con Corrado a Canzonissima e Raffaela fa scalpore l’ombelico scoperto.

Sono gli anni di Ma che musica Maestro, Fiesta, A Far l’amore comincia tu. E poi arriva il tormentone del Tuca Tuca, ballato con Alberto Sordi. Sono gli anni d’oro: nel 1974 Milleluci condotto con Mina e i successi discografici con Rumore. Ma non solo sensualità, Raffa conquista anche i più piccoli con la dolcezza di Maga Maghella.

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Al Teatro delle Vittorie in Roma il Tuca Tuca con Alberto Sordi

Tutto questo succede a Roma nel Teatro delle Vittorie in via Col di Lana in zona prati a due passi dagli studi Rai di Viale Mazzini e da quelli di via Teulada.

Gli anni ’80 di Raffaella Carrà si svolgono sempre a Roma e sono un susseguirsi di successi: Fantastico, Domenica In, Pronto Raffaella? ha un risultato straordinario. E’ ‘la più amata dagli italiani’ come lo slogan della Scavolini di cui è testimonial recita.

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Raffaella Carrà nei primi anni ’80 a Pronto Raffaella?

Arrivano gli anni ’90 che si contraddistinguono da un programma: Carramba che sorpresa! Raffaella dimostra una volta in più le sue doti empatiche, la sua semplicità, il suo saper stare vicino a tutti.  Negli anni 2000 arriva la conduzione del Festival di Sanremo, poi nel 2006 un programma molto caro a Raffaella: Amore, sulle adozioni a distanza (lei ne aveva centinaia). Show che ebbe un effetto incredibile: oltre 130 mila italiani adottarono a distanza in quel periodo.

Negli ultimi anni è stata protagonista di The Voice e utimo suo programma ‘A raccontare comincia tu’, una serie di interviste a personaggi famosi in giro per l’Italia. Memorabile l’intervista a Renato Zero sul tram storico che parte da piazza Maggiore a Roma. L’ultima a Luciana Litizzetto nella sua casa di Torino.

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Raffaella Carrà con Renato Zero in A Raccontare Comincia tu

Il successo all’estero: la carriera in Spagna

Per una forza come Raffaella Carrà l’Italia era troppo piccola. L’estero l’attende ed è pronto ad applaudirla. Sul finire degli anni ’70 esplode il successo fuori dai confini italiani. Prima in Spagna dove le riservano anche una puntata speciale, poi i suoi dischi conquistano tutto il mondo dalla Germania, all’Olanda, alla Francia, alla Grecia a tutta l’America Latina.

Il brano di maggior successo E’ a far l’amore comincia tu che nel Regno Unito si piazza al nono posto della classifica dei singoli più venduti e diventa disco d’oro e di platino in tantissimi Paesi nel mondo. Nel 1976 l’album ‘Forte, forte, forte’ viene pubblicato in 36 Paesi diventando disco d’oro in Germania, Regno Unito e Spagna. 

L’internazionalità è nel sangue di Raffaella e nel 1981 il programma Millemilioni diventa la prima trasmissione transnazionale. Ogni puntata viene infatti registrata in una capitale mondiale diversa: Roma, Londra, Mosca, Città del Messico e Buenos Aires. 

La Spagna è la seconda patria di Raffaella Carrà. La prima volta da conduttrice è nel 1990 con il programma Cuando Calienta el sol, poi dal 1992 al 1995 è il volto di punta della rete TVE1: conduce Hola Raffaella, trasmissione pluripremiata; poi su Telecinco nel 94/95 conduce Hola, Raffaela? versione spagnola di Pronto, Raffaella?. LA Spagna la vorrebbe ancora, ma Raffa vuole tornare in Italia.

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Raffaella Carrà in Hola Raffaella la versione spagnola di Pronto Raffaella?

Ma la Spagna chiama: ci tornerà per condurre diverse serate tra cui la diretta del capodanno 1998, nel 2008 con alcuni programmi legati all’Eurovision e una versione spagnola di Saturday Night.

Dove viveva Raffaella Carrà

Raffaella Carrà si era trasferita a Roma con sua mamma che era una bambina e nella Capitale ha studiato, è cresciuta e ha conosciuto il successo. Il suo lavoro l’ha portata spesso fuori e in Spagna a Madrid ha vissuto alcuni anni, ma la sua casa era a Roma.

Negli ultimi anni Raffaella Carrà aveva scelto di vivere nel quartiere di Vigna Clara, zona bene della Capitale che comprende Corso Francia, piazza dei Giuochi Delfini, via di Vigna Stelluti. Siamo nel quadrante nord di Roma alle spalle della zona della movida in di Ponte Milvio, fra il verde della Camiluccia, di via Flaminia e di via Cassia.

Il suo luogo del cuore: la villa all’Argentario

Ci sono luoghi in cui si vive per necessità, per comodità, per esigenze di lavoro e ci sono luoghi che si scelgono perché semplicemente li si ama. Raffaella Carrà aveva il suo luogo del cuore: Monte Argentario.

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Porto Santo Stefano a Monte Argenario dove aveva casa Raffaella Carrà

In questo angolo di Toscana, nella Maremma in provincia di Grosseto, Raffaella Carrà aveva acquistato una casa a cui era legatissima: Villa Cala Piccola a Porto Santo Stefano.

Una villa bellissima, affacciata sul mare, con una vista spettacolare, che era appartenuta a Giò Pomodoro.

Questo era il suo buen retiro dove veniva ogni volta che poteva e dove si ritirava per creare nuove trasmissioni e per lavorare. Durante l’estate decine di personaggi della tv, autori e registi, arrivavano da Raffa per ideare programmi. Raffaella era anche la madrina del Pop Corn Festival, evento legato al cinema che si tiene ogni estate all’Argentario.

La Carrà era solita uscire per Porto Santo Stefano e come sempre era affabile e generosa con le persone che la fermavano e la salutavano.

Proprio nella villa di Porto Santo Stefano la Carrà aveva trascorso il primo lockdown di marzo 2020: “Mi manca tanto la libertà – aveva detto -. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano, avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata”.

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Ciao Raffaella!

E lo siamo stati anche noi privilegiati che abbiamo avuto Raffaella Carrà. Che ha attraversato tanti luoghi nella sua vita e soprattutto tanti cuori. I miti non muoiono mai, restano con noi e fanno rumore. Ciao Raffa!

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