Omicidio Pomarelli: la lite tra Massimo e Elisa per la busta misteriosa

Omicidio Pomarelli, la lite per la bustaGli investigatori continuano ad aggiungere tasselli sull’ultimo giorno di vita di Elisa Pomarelli, adesso s’indaga sulla busta misteriosa che avrebbe avuto Elisa.

Dopo giorni di ricerche a vuoto, gli investigatori hanno trovato Massimo Sebastiani e rinvenuto il corpo senza vita di Elisa Pomarelli in un dirupo vicino la casa di Perazzi. In questi giorni è stata fatta luce sull’esatta dinamica di quella tragica domenica in cui Massimo ha ucciso la ragazza. I due hanno pranzato insieme e dopo sono andati a casa dell’uomo per prendere delle uova dal pollaio. Proprio lì si è consumato l’efferato delitto: Sebastiani ha strangolato la vittima e poi ne ha messo il corpo nel bagagliaio dell’auto. A dimostrarlo sono le riprese della telecamera che si trova fuori dal pollaio: i due sono entrati insieme e successivamente l’uomo viene ripreso mentre trasporta il cadavere.

Durante l’interrogatorio Sebastiani ha confessato l’omicidio, ma ha anche dichiarato di essersi pentito e di averla uccisa in un momento di poca lucidità. Gli inquirenti, però, ritengono che l’uomo fosse lucido al momento dell’assassinio. Subito dopo, infatti, ha cercato in tutti i modi di crearsi un alibi. Dopo aver nascosto il corpo si è fatto vedere in paese come se nulla fosse successo, inoltre ha inviato dei messaggi al telefono di Elisa. Infine, nei giorni successivi, ha spostato il corpo per non farlo trovare ai Carabinieri.

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Omicidio Pomarelli: la busta misteriosa

Durante le investigazioni è emersa la presenza di una busta che avrebbe creato attriti tra Massimo e Elisa. Il dettaglio è stato scoperto leggendo uno dei pizzini che il reo confesso lasciava nella buca della posta all’ex suocero. In questo c’è scritto: “Domenica dopo aver pranzato eravamo alla casetta, poi lei mi fa vedere una busta mi fa: me l’han data sabato sera se la custodiamo ci danno molti soldi. Abbiamo avuto una discussione lei si e offesa e andata in strada a fatto l’autostop”. Possibile che il movente dell’omicidio sia legato alla busta? Cosa conteneva? Esiste davvero? Queste e altre sono le domande a cui stanno cercando di dare risposta gli investigatori in queste ore.

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