Morte Noemi Carrozza: l’ultimo addio al Centro Federale di Ostia

Noemi Carrozza
(Instagram)

Morte di Noemi Carrozza: l’ultimo addio alla sincronette azzurra al Centro Federale di Ostia, mercoledì la camera ardente, nel pomeriggio i funerali.

Verrà dato mercoledì l’ultimo saluto a Noemi Carrozza, 20enne stella del nuoto sincronizzato italiano che è morta in un drammatico incidente stradale a Ostia. L’incidente è avvenuto all’altezza di via Villa Plinio e nonostante l’arrivo dei soccorsi non c’è stata possibilità di salvarle la vita.

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La camera ardente e i funerali di Noemi Carrozza

Lo si apprende da un comunicato della Federnuoto, in cui si legge che mercoledì 20 giugno, a partire dalle 10, presso il Centro Federale – Polo Natatorio di Ostia, in via delle Quinqueremi 100, sarà allestita la camera ardente. In seguito, alle 14:30, saranno celebrate le Esequie presso la chiesa di Santa Monica, in via delle Sirene 1, ad Ostia.

La vicenda della giovane sincronette ha suscitato una grande emozione tra l’opinione pubblica. Grande il cordoglio sui social per la morte della giovane atleta azzurra: dalla Federnuoto alle amiche di sempre, in tanti in queste ore stanno manifestando affetto e tristezza per la prematura scomparsa di Noemi Carrozza. Un omaggio all’atleta azzurra è apparso su un sito specializzato, sulle note di un brano di Ermal Meta. Purtroppo, non sono mancate le note negative.

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Indagini sulla morte di Noemi Carrozza

Nel frattempo, si indaga sull’ipotesi di omicidio stradale: il tratto che la campionessa di nuoto stava percorrendo, infatti, è pieno di buche e rialzamenti causati dalle radici, inoltre la visibilità è molto ridotta in alcuni tratti a causa di rami troppo invadenti. Nulla viene però escluso: Noemi Carrozza potrebbe anche essere stata vittima di un malore.

Per escludere definitivamente questa ipotesi si attendo i risultati dell’autopsia effettuata sul suo cadavere. Quel che è certo è che la Cristoforo Colombo – dove ha trovato la morte la ragazz – anche in passato è finita sotto i riflettori per lo stato di incuria in cui secondo molti verserebbe. Proprio l’asfalto in cattive condizioni sarebbe all’origine di altre tragedie.

A cura di Gabriele Mastroleo
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