Coronavirus: padre messo in quarantena, il figlio disabile muore di stenti

Un dramma nel dramma si è verificato in Cina: un uomo è stato messo in quarantena dopo aver sviluppato il coronavirus. Il figlio disabile, rimasto solo, è morto di stenti.

In questi giorni l’attenzione dei media è concentrata sullo sviluppo dell’epidemia del Coronavirus. In cina la situazione continua a peggiorare, visto che il bilancio delle vittime è salito a 170 e che i casi riscontrati sono saliti a 7.700 di cui circa un migliaio sono gravi. Il rischio è che questa epidemia possa condurre ad un numero di vittime decisamente superiore a quello della Sars nel 2002-2003 (le vittime si fermarono a 340). Nel contempo in Italia crescono le segnalazioni, dopo quelle di Cutugno (Napoli), una donna e due uomini, e quella del turista cinese a Roma, adesso si stanno verificando le condizioni di 6.000 passeggeri di una crociera bloccata a Civitavecchia.

Leggi anche ->Coronavirus, il virologo Burioni: “Ecco perché può essere una catastrofe”

Intanto dalle colonne del quotidiano cinese ‘Beijing Qingnian Bao‘ emerge la tragica storia di una famiglia colpita dal coronavirus. Pare infatti che un ragazzo affetto da paralisi cerebrale sia morto in casa dopo che le autorità hanno posto forzatamente in quarantena il padre a causa del contagio. Nessuno, però, si sarebbe curato di disporre un servizio di assistenza per il giovane, il quale, da solo, non era in grado di prendersi cura di sé stesso.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Coronavirus: 17enne disabile muore di stenti

Le disavventure di questa famiglia sono cominciate lo scorso 17 gennaio, quando Yan Xiaowen ha deciso di portare i figli a Whulan (solo dopo riscontrato come epicentro del virus) per festeggiare il Capodanno lunare. Al ritorno dal viaggio l’uomo ed il figlio 11enne affetto da autismo hanno sviluppato i sintomi del virus. Le autorità hanno quindi posto l’uomo ed il bambino in stato di quarantena. Nel farlo, però, hanno lasciato da solo il 17enne Yang Cheng. Il ragazzo, a causa del suo disturbo, non è stato in grado di nutrirsi ed è morto di stenti nel suo appartamento.

A segnalare il pericolo era stato proprio il padre del ragazzo, il quale, preoccupato per il figlio, aveva scritto su Weibo (una specie di Twitter cinese): “Temo che mio figlio possa presto morire”. Ad occuparsi di lui dovevano essere alcuni assistenti sociali forniti dal governo, ma così non è stato. Sulla tragedia le autorità del villaggio di Huane hanno aperto un’inchiesta.

Impostazioni privacy