Poliziotti uccisi Trieste, il killer: “In cella leggo la Bibbia”

Poliziotti uccisi Trieste Meran
Il killer dei Poliziotti uccisi Trieste è in carcere FOTO screenshot

Stephen Maran, responsabile della morte dei due poliziotti uccisi a Trieste ad inizio ottobre, dal carcere dice: “Leggo la Bibbia, amo mia madre”.

Il caso dei poliziotti uccisi a Trieste venerdì 4 ottobre durante una improvvisa sparatoria si è chiuso presto, con l’arresto del responsabile. Come ormai noto, si chiama Alejandro “Tito” Stephan Meran, 29 anni, ed è originario della Repubblica Dominicana per parte di madre. La donna vive da moltissimo tempo in Italia ed è apparsa sconvolta quando ha saputo quanto successo. L’avvocato di Stephan Maran ha riferito che il suo assistito gli ha detto di leggere la Bibbia in carcere, e di amare tantissimo sua mamma. Per il resto sostiene di non ricordare nulla di quanto commesso. Il legale dice anche di aver trovato Meran in un “evidente stato confusionale. È evidente che non sta bene e che necessita subito di cure”.

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Poliziotti uccisi Trieste, sabato gli esami autoptici sui corpi degli agenti

Tra di loro c’è stato un conciliabolo di circa 40 minuti in carcere. Alla stampa, l’avvocato ha riferito anche di essere alla ricerca di documenti ed altre prove che attestino la condotta di vita del killer dei due poliziotti uccisi a Trieste, quando ancora risiedeva in Germania. Era stato lì assieme a suo fratello Carlysle per farsi curare i problemi psichici di cui soffre. Intanto sabato mattina verranno eseguite le autopsie disposte dal giudice sui corpi dei due agenti freddati nella sparatoria svoltasi nella Questura della città giuliana.

La dinamica dell’accaduto

Ulteriori sviluppi sull’indagine relativa a quanto avvenuto fanno sapere che sarebbero state usate in tutto cinque o sei pistole. Oltre alle due che Stephan Maran è riuscito a sottrarre alle sue vittime, hanno aperto il fuoco anche un agente del corpo di guardia e da altri due agenti della Squadra Mobile. Uno di questi ha ferito in maniera non letale all’inguine l’assassino. Meran ha aperto il fuoco dapprima nell’ufficio Volanti, poi nell’atrio ed infine in strada, verso una volante della Squadra Mobile.

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