Caso Vannini, spunta il super testimone: “Procura pronto a sentirlo”

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Caso Vannini, c’è un nuovo risvolto

Ci sarebbe una persona molto informata sui fatti in merito al caso Vannini, e la Procura pare sia sul punto di chiamarlo per fare chiarezza.

Il caso Vannini si arricchisce di un nuovo elemento. Se ne è parlato nella puntata di ieri a ‘Chi l’ha Visto’, con ospiti in studio i familiari del povero Marco, ucciso il 18 maggio del 2015 in casa Ciontoli a Ladispoli. Per la sua morte sono stati condannati tutti i membri della famiglia Ciontoli, seppur con pene decisamente molto lievi rispetto a quelle originariamente richieste, a detta di molti. Ora arrivano le parole di Davide Vannicola, un amico di quello che era l’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo. Quest’ultimo gli avrebbe confidato di aver ricevuto una telefonata – non presente agli atti – da parte di Antonio Ciontoli dopo quanto accaduto quella terribile notte. Izzo piange mentre parla e lascia capire che a sparare l’unico colpo di pistola letale sarebbe stato qualcun altro dei suoi familiari, e non lui.

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Caso Vannini, fanno discutere le parole di Vannicola

Izzo però ha smentito questa versione, dicendo che si trova tutto agli atti e che ha già riferito tutto ciò che sa in merito al caso Vannini. Ma Vannicola fa un nome preciso: per lui sarebbe stato Federico Ciontoli a sparare, e dice anche che Izzo avrebbe chiesto ad Antonio di farsi scudo del figlio e carico delle sue colpe, per evitargli guai. Antonio Ciontoli è un ex membro dei servizi segreti, per la cronaca. Ma a ‘Quarto Grado’, su Rete 4, un opinionista ha bollato come “patacche” le dichiarazioni di Vannicola. Intanto proprio Vannicola potrebbe essere convocato dalla Procura di Civitavecchia in qualità di super testimone, secondo quanto riportato da ‘Il Messaggero’. E sempre quest’ultimo avrebbe riferito del perché Izzo si sarebbe dato tanto da fare per aiutare Ciontoli. “Tra i due c’è un rapporto molto saldo, ed Antonio avrebbe aiutato il primo ad entrare nei servizi segreti come lui”.

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