Marco Vannini, un testimone: “Non fu Antonio Ciontoli a sparare”

Un nuovo tassello nella complicata vicenda della morte di Marco Vannini, un testimone a ‘Le Iene’: “Non fu Antonio Ciontoli a sparare”.

omicidio marco vannini
Marco Vannini con la fidanzata Martina

Nuovo tassello nella vicenda della morte di Marco Vannini: in queste settimane, molto si parla della sentenza e del ricorso della famiglia Ciontoli. In particolare la sentenza aveva fatto molto discutere. In Appello si è passati dai 14 anni ai 5 anni di condanna per Antonio Ciontoli, perché il reato è stato derubricato da omicidio volontario a colposo. Adesso emerge una testimonianza che rompe il muro di omertà sulla vicenda e soprattutto apre a un nuovo scenario.

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Cosa ha detto il testimone a ‘Le Iene’ sul caso Vannini

A parlare è Davide Vannicola, amico dell’ex comandante dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo, il quale ha raccontato a ‘Le Iene’: “Un giorno Roberto mi viene a trovare in negozio, raccontandomi di aver fatto una ca***ta. Io gli chiedo se si possa recuperare e lui mi risponde che forse a livello di coscienza, essendo morto un ragazzo, era abbastanza difficile da recuperare”. A quel punto il militare dell’Arma gli chiede se avesse sentito parlare del caso Vannini.

“Mi fece questa confidenza, che Ciontoli lo aveva chiamato per risolvere un problema che era successo all’interno della propria famiglia” – ha ricostruito nell’intervista Davide Vannicola – “Ciontoli alzò il telefono e gli disse ‘Robé, è successo un guaio, mi devi risolvere un problema… qui la mia famiglia ha fatto un casino, c’è il ragazzo di mia figlia nella vasca, lo hanno sparato, hanno fatto un guaio grosso’, parlava alla terza persona plurale”.

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