Arriva il Green pass rimodulato, di cosa si tratta e come funzionerà

In Italia arriva il Green pass rimodulato, di cosa si tratta e come funzionerà. Tutte le ultime novità.

green pass rimodulato
Arriva il Green pass rimodulato, di cosa si tratta e come funzionerà (Adobe Stock)

In attesa della fine dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo, quando le misure di sicurezza anti-Covid saranno modificate, sono in molti a chiedersi che fine farà il Green pass. Sarà completamente abolito, almeno quello rafforzato, come sta avvenendo negli altri Paesi europei oppure saranno soltanto ridotti i casi in cui sarà ancora obbligatorio?

Sono domande che si fanno in primo luogo gli operatori turistici, in vista della imminente stagione delle vacanze di primavera, soprattutto per Pasqua. Se gli altri Paesi europei eliminano il Green pass o lo tolgono per la maggior parte dei luoghi e delle attività, per noi potrebbe essere un problema in termini di concorrenza turistica. I viaggiatori preferiranno quelle mete di vacanza dove le regole sono più semplici.

Nel frattempo, in Italia, si parla di Green pass “rimodulato”, per il periodo in cui sarà terminato lo stato di emergenza. Ecco di cosa si tratta e cosa bisogna sapere.

Green pass rimodulato: cos’è e come funzionerà

A fine febbraio, il Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva assicurato che alla scadenza del 31 marzo lo stato di emergenza per il Covid-19 non sarebbe stato rinnovato. Questo è certo.

Riguardo al Green pass, invece, aveva promesso una graduale eliminazione di quello rafforzato (per soli vaccinati o guariti), almeno per le attività all’aperto.

Cosa accade in Europa

Intanto, però, altri Paesi europei si sono spinti più avanti, con misure decise. La Francia, ad esempio ha deciso di eliminare completamente il pass vaccinale (come il nostro Green pass rafforzato) a partire dal 14 marzo. L’obbligo resterà in vigore solo per entrare nelle strutture sanitarie, nelle case di riposo, nei luoghi di ricovero o assistenza per persone con disabilità. Inoltre, la mascherina al chiuso, abolita dal 28 febbraio per i luoghi dove si entra con pass vaccinale, dal 14 marzo sarà abolita in tutti i luoghi e per tutti, tranne che sui mezzi di trasporto e all’interno delle strutture sanitarie.

L’Austria, il Paese che a novembre aveva introdotto le regole più rigide e dal 1° febbraio l’obbligo vaccinale, ha eliminato dal 5 marzo il Green pass rafforzato (regola 2G) per ristoranti, palestre, incontri pubblici e raduni. Resta in vigore il Green pass semplice con il tampone (regola 3G), insieme all’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 nei luoghi al chiuso.

Anche la Germania dice addio al Green pass rafforzato, a partire dal 20 marzo, quando per accedere ai luoghi pubblici dove era finora richiesto basterà il Green pass con tampone negativo.

Dal 1° aprile, dunque, l’Italia rimarrebbe l’unico Paese a richiedere ancora il Green pass per soli vaccinati e guariti per accedere ai luoghi pubblici al chiuso. Sappiamo che da questa data non sarà più richiesto il Green pass, probabilmente nemmeno quello base con tampone, per sedere ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti. Si tornerebbe, dunque, alla situazione precedente allo scorso dicembre quando fu introdotto il Super Green pass per contenere il boom di contagi dovuto alla variante Omicron.

Le previsioni sul Green pass

Non si conoscono ancora le altre modifiche che il governo programma di introdurre. In questi giorni sulla stampa si scrive di Green pass rimodulato. Ovvero un certificato verde che sarà richiesto con modalità diverse a seconda delle situazioni e dell’andamento dell’epidemia.

Quasi certamente, il Green pass base con tampone continuerà ad essere richiesto sui luoghi di lavoro a tutte le persone sotto i 50 anni di età. Poiché per quelle dai 50 anni è richiesto quello rafforzato, dunque con vaccinazione o guarigione, fino al 15 giugno, quando scadrà l’obbligo vaccinale per queste persone. L’obbligo di Green rafforzato nei luoghi di lavoro per gli over 50 potrebbe, tuttavia, essere eliminato prima. Secondo le anticipazioni del sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Rimane il nodo dei locali, bar, ristoranti, luoghi di spettacolo ed eventi sportivi. Forse saranno introdotte nuove regole di applicazione del certificato verde, tenendo conto delle diverse situazioni di rischio. Mentre potrebbe rimanere l’obbligo di mascherina al chiuso.

Quasi sicuramente, dopo il 31 marzo non sarà più obbligatorio il Green pass base per accedere ai negozi e centri commerciali (escluse le attività essenziali), per entrare negli uffici pubblici, alla posta, in banca e nei luoghi dei servizi finanziari. Obbligo che era stato introdotto il 1° febbraio e la cui fine era stata prevista con la cessazione dello stato di emergenza.

Green pass rimodulato (Adobe Stock)
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