Chiude l’aeroporto di Parigi Orly, scalo delle compagnie low cost

Chiude l’aeroporto di Parigi Orly, scalo delle compagnie low cost come EasyJet.

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Aeroporto di Orly

Con le compagnie aeree a terra a causa del blocco dei viaggi per l’emergenza Coronavirus in tutto il mondo, anche gli aeroporti chiudono. Sono soprattutto gli aeroporti più piccoli e secondari, dove non operano abitualmente le compagnie aeree di linea e che non vengono usati per emergenze o per il traffico merci. Si tratta in particolare degli aeroporti dove hanno base le compagnie low cost.

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Chiude l’aeroporto di Parigi Orly

Con lo stop ai viaggi e le flotte delle compagnie aeree a terra, chiudono anche molti aeroporti, soprattutto quelli secondari e che servono in particolare le compagnie low cost che al momento non sono operative. Prima Ryanair poi EasyJet hanno lasciato tutta la loro flotta a terra, in attesa che riprenda il traffico passeggeri con la rimozione del divieto a viaggiare. Ma non avverrà a breve, anche quando le norme di distanziamento sociale verranno allentate, i viaggi saranno molto probabilmente gli ultimi a riprendere e questo avverrà molto gradualmente.

Dopo la chiusura degli aeroporti secondari di Roma e Milano, come Ciampino e Linate, destinati soprattutto al traffico passeggeri interno e a quello delle compagnie aree low cost, chiude anche l’aeroporto di Parigi Orly. Non lo si può definire un aeroporto secondario, comunque non importante come il più grande e più trafficato Charles De Gaulle.

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L’aeroporto di Orly, situato a sud di Parigi, a circa 20 minuti dalla capitale, è stato realizzato nel 1918, e con il tempo è diventato un aeroporto nazionale molto trafficato e servito da numerose compagnie aeree low cost europee. Qui volano soprattutto EasyJet, che ha appena visto ha messo a terra tutta la flotta, e la spagnola Vueling. Inevitabile la sua chiusura con la cessazione del traffico passeggeri.

I responsabili dell’aeroporto preferiscono comunque parlare di “modalità dormiente” dello scalo, piuttosto che di chiusura. In ogni caso Orly ha cessato di essere operativo alle 23:59 del 31 marzo. Nelle ore precedenti sono stati una decina i voli che hanno operato nello scalo, per lo più di rimpatrio di cittadini francesi.

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Normalmente, ad Orly operano circa 600 voli in arrivo e partenza in una giornata abituale, con 90.000 passeggeri in transito. La maggior parte dei voli low cost per l’Italia parte da qui così come arrivano a Orly i voli low cost dal Paese diretti a Parigi. Come quelli delle compagnie EasyJet e Vueling. Mentre Rynair utilizza l’aeroporto di Beauvais.

Le quattro compagnie aeree ancora operative in Francia sposteranno i loro voli all’aeroporto Charles De Gaulle, lo scalo principale della capitale francese, situato a Roissy, a nord della città. Anche qui, comunque, i voli si sono fortemente ridotti, dai 200.000 al giorno si è passati ad appena 10.000.

A Orly per il momento rimarranno operativi solo i voli di stato e quelli per il trasporto di materiale sanitario o di emergenza. L’attività è dunque ridotta al minimo indispensabile.

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Aeroporto di Parigi Orly (iStock)
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