Vannini, intercettazioni choc di Ciontoli: a cosa pensava poco dopo l’omicidio

Non sembrerebbe ancora del tutto chiuso il caso della morte di Marco Vannini. Alcuni nuovi elementi potrebbero rivelare delle verità finora sconosciute. Spuntano alcune intercettazioni telefoniche fino a questo momento rimaste nell’ombra.

Vannini, intercettazioni choc di Ciontoli potrebbero introdurre nuovi elementi nel caso

Sono trascorsi quattro anni da quando, nel 2015, Marco Vannini perse la vita a causa di un colpo di pistola, esploso mentre il giovane si trovava nella casa di Ladispoli della fidanzata Martina, figlia di Antonio Ciontoli. Quest’ultimo è stato condannato a 5 anni, pena ridotta in secondo grado dai 14 anni previsti dalla prima condanna.

Alcune intercettazioni telefoniche, di poche ore successive alla morte del giovane, potrebbero far luci su nuovi elementi. Salvatore Ciontoli, nonno di Federico Ciontoli e padre di Antonio, chiama il nipote e prevede un risarcimento dei danni da parte della famiglia Vannini. Salvatore Ciontoli consiglia allora la strategia migliore da adottare con la famiglia della vittima. Famiglia che non vuole avere per il momento nulla a che fare con quella dei Ciontoli. Salvatore insiste sul contattare i genitori di Marco, “Strisciare ai loro piedi”, dice. Ciontoli inoltre mette in guardia il nipote, esortandolo a pensare di allontanare tutte le proprietà del padre, in modo tale che, in caso di richiesta di risarcimento, non verrebbero compromesse.

Inoltre, in quelle stesse ore, il cugino di Marco, ovvero Alessandro Carlini, si sarebbe confrontato invece con Martina, lamentandosi per il comportamento di Federico. Il ragazzo non appena arrivato al pronto soccorso infatti, anziché preoccuparsi per Marco, avrebbe chiesto di non far trapelare nulla. In caso contrario il padre avrebbe rischiato di perdere il posto di lavoro.
La questione verrà approfondita nel corso della puntata di questa sera de Le Iene show, in onda su Italia 1.

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