Sebbene i principali indiziati nel caso di Omicidio di Luca Sacchi abbiano mantenuto il silenzio, gli investigatori stanno cercando di ricostruire sia la dinamica dell’accaduto che la compravendita di droga tramite prove e testimonianze. Attraverso le intercettazioni telefoniche sul cellulare di Del Grosso è stata trovata la conferma che il suo gruppo e quello di Princi stavano cercando di portare a termine uno scambio. Sempre tramite queste si è scoperto che Del Grosso ha deciso autonomamente di non mantenere fede agli accordi.
Il pusher, infatti, avrebbe chiesto a Marcello De Propris, l’uomo che pare dovesse fornire la droga, di avere la pistola del padre. L’intento era quello di spaventare i ragazzi e rubare il denaro senza dare in cambio la droga. A fornire una parte della dinamica dell’omicidio è stato invece Domenico Munoz, il quale ha assistito all’aggressione, ma si è nascosto quando ha visto estrarre la pistola.
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Del Grosso a quel punto lo ha tranquillizzato dicendogli: “Vado a prendere l’erba e torno”. Come sappiamo nel frattempo ha cambiato idea e deciso di prendere solamente il denaro. Nel lasso di tempo passato tra il primo incontro e l’aggressione, Princi si era allontanato dal luogo, lasciando i due fidanzati alla mercé dei due. Nei prossimi giorni si cercherà di ottenere i dettagli mancanti riascoltando testimoni e imputati. Al contempo verranno effettuate delle analisi sullo zainetto e sulla mazza da baseball per trovare tracce di dna degli aggressori. Mentre l’auto di Anastasiya e le due noleggiate da Pirino verranno esaminate alla ricerca di tracce di polvere da sparo.