Ladro ucciso, condannato a 9 anni per eccesso di legittima difesa

Brescia ladro ucciso

Un caso di eccesso di legittima difesa si concluse con un ladro ucciso. Per quell’episodio è arrivata ora la sentenza che fa discutere.

Condannato per un episodio in cui ci fu un ladro ucciso. È quanto accaduto a Mirko Franzoni, cui la Procura di Brescia è in attesa che da Roma arrivi il verdetto emesso dalla sentenza di Cassazione. L’uomo dovrà scontare 9 anni e 4 mesi di carcere per avere ammazzato un ladro sorpreso a rubare in casa di suo fratello. Il fatto avvenne nel mese di dicembre del 2013. E già in queste ore Franzoni dovrebbe essere condotto in carcere. Lui ha sempre sostenuto che non era sua intenzione sparare per uccidere. Una tesi ribadita con forza anche dall’avvocato che lo ha difeso in carcere. Ma per i giudici c’è stato un eccesso di legittima difesa. Il singolo colpo esploso dal fucile che Franzoni imbracciava non sarebbe partito in maniera accidentale, secondo chi ha presieduto il procedimento penale contro l’uomo.

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Ladro ucciso, per i giudici Franzoni ha ecceduto nella legittima difesa

Eduard Ndoj, il ladro che l’imputato sorprese nell’abitazione di suo fratello, sarebbe stato quindi colpito in maniera intenzionale. Il malintenzionato all’epoca aveva 26 anni ed era di nazionalità albanese. La sentenza sta già facendo molto discutere, in quanto molti non ritengono che chi difenda la propria casa e famiglia, o quella di un proprio caro, come nel caso di Franzoni con questo ladro ucciso, debba essere condannato. Ci sono stati altri casi simili in passato. E sempre l’opinione pubblica si è schierata in favore del derubato. Nel caso di Franzoni ha pesato il fatto che l’omicidio che gli è stato attribuito è stato ritenuto volontario. E non colposo, ovvero più lieve nella scala di interpretazione della legge. La condanna inflitta al bresciano è definitiva.

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