Bambino ucciso Cardito, la sorellina: “Lo dissi alle maestre ma non mi hanno capito”

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Bambino ucciso Cardito, la sorellina dice: “Le maestre non mi hanno capito” – FOTO: Facebook

Caso bambino ucciso Cardito, la sorellina di Giuseppe dice di avere riferito tutto alle maestre di scuola, “ma loro non mi hanno capito”.

Sono trascorsi quasi dieci mesi dal tremendo caso del bambino ucciso a 7 anni nella tragedia di Cardito, in provincia di Napoli. Era il 27 gennaio 2019 quando Tony Essoubti Badre, giovane italiano di origini tunisine, massacrò il piccolo Giuseppe, figlio della sua compagna. In quella circostanza rimase gravemente ferita anche la sua sorellina. Dalla quale giungono ora le gravi parole. “Finalmente sono andata via da quella casa…l’ho detto alle maestre, ma loro non mi hanno capito”. La diffusione di questa affermazione rilasciata dalla bimba è stata fatta da Clara Niola, legale della ‘Associazione Akira’ e di ‘Telefono Azzurro’. Entrambi i movimenti si sono costituiti parte civile nel processo partito a Napoli a carico di Essoubti, 24 anni, e di Valentina Casa, 30enne madre di Giuseppe, della piccina di 6 e di un’altra bimba di 2.

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Bambino ucciso Cardito, c’è una indagine in corso anche sulle maestre

L’uomo picchiò selvaggiamente anche la piccola, che rimase per diverso tempo in ospedale con lesioni di gravissima entità. L’avvocato riferisce che c’è anche una indagine sulle maestre indicate dalla bimba, in corso di svolgimento da parte della Procura di Napoli Nord. Per quanto riguarda Essoubti, pende una accusa di omicidio nei confronti del povero Giuseppe e di tentato omicidio nei confronti della sorellina. Inoltre c’è un’altra accusa, di maltrattamenti, su tutti e tre i bambini. Complicità, omissione di soccorso ed altre accuse sono state invece rivolte alla madre. Entrambi sono sottoposti da tempo a delle misure cautelari. Le prossime udienze sono state fissate in calendario per i prossimi 16 e 30 ottobre.

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