Carta d’identità, via ‘genitori’ su quelle dei minorenni: tornano ‘padre’ e ‘madre’

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Le diciture ‘padre’ e ‘madre’ tornano di nuovo sulla carta d’identità dei minorenni

Un provvedimento partito su iniziativa di Matteo Salvini e riguardante la carta d’identità dei minorenni è pronto ad essere introdotto.

Una novità di rilievo torna ad essere segnalata sulle carte di identità riconducibili a soggetti minorenni. Sui documenti di riconoscimento interessati, al posto della generica dicitura di ‘genitore’ verranno reintrodotti i più indicativi ‘padre‘ e ‘madre‘. La cosa è stata resa ufficiale in via definitiva con la firma all’apposito provvedimento giunta dal ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia. La data del decreto, riportata come da prassi nella Gazzetta Ufficiale, risale allo scorso 31 gennaio e risulta essere una modifica importante a quello precedente risalente al 23 dicembre 2015. Fu allora che venne introdotto il termine ‘genitore’. Ma a novembre 2018 il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si mostrò contrario a questa cosa nonostante i pareri contrari del Garante della Privacy, dell’Anci e pure del Movimento 5 Stelle, attuale partner di governo.

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Carta d’identità, diversi i pareri contrari a questo cambiamento

Tra le motivazioni avverse alla volontà del leader leghista spiccava il parere negativo di Chiara Appendino, sindaco di Torino. Ed il Garante della Privacy, Antonello Soro, parlò cinque mesi fa di “modifica inattuabile in diverse ipotesi, con il concreto rischio di effetti discriminatori per i minori. Affidare quest’ultimi non al padre od alla madre biologici ad esempio porterebbe a dei disguidi. Pensiamo ai casi nei quali suddetti minori finiscano con l’essere affidati a soggetti che esercitino la responsabilità genitoriale pur senza esserlo di fatto. I casi particolari in questo ambito non mancano, come responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato all’estero”. Salvini però non si è fermato davanti alle critiche, continuando imperterrito per la sua strada ed annunciando la cosa a mezzo social già a fine 2018.

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