Ponte Morandi: l’ultimo video prima del crollo di Autostrade è stato rimosso

Ponte Morandi: l'ultimo video prima del crollo di Autostrade è stato rimosso
(Screenshot Video)

Le ultime immagini registrate da Autostrade per l’Italia del Ponte Morandi prima che avvenisse il crollo sono state prontamente rimosse.

Il sito di informazione genovese ‘Genova Quotidiana‘ ha postato sulle proprie pagine un video appartenente alle registrazioni delle telecamere di Autostrade per l’Italia precedenti al crollo del Ponte Morandi. La telecamera inquadra il curvone all’uscita di una galleria che precede il punto del crollo. Nelle immagini è possibile vedere come le auto rallentino bruscamente all’imbocco della curva e mettano le 4 frecce per segnalare un pericolo imminente. Dalle immagini non è possibile capire se il brusco rallentamento sia stato causato dalle avverse condizioni atmosferiche o dai primi segnali di cedimento del ponte: le riprese infatti sono risalenti alle 11:36 del 14 agosto scorso, una decina di minuti prima che il ponte cedesse causando la strage.

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Ponte Morandi: l’ultimo video prima del crollo è stato rimosso da Autostrade per l’Italia

Quale che sia stato il motivo dell’improvviso rallentamento delle automobili sul tratto, le immagini non sono più disponibili poiché, secondo quanto sostenuto da ‘Genova Quotidiana’, rimosse dalla webcam dalla stessa società. Autostrade per l’Italia è stata accusata di grave inadempienza da parte del governo Conte, accusa che se venisse dimostrata porterebbe alla cessazione del contratto di concessione siglato dall’Anas con la società privata.

Autostrade si è difesa dalle accuse sostenendo di aver effettuato costantemente le opere di manutenzione richieste per assicurare la sicurezza del transito sul ponte e su tutti i tratti autostradali d’Italia, quindi ha evidenziato come la rescissione del contratto di concessione comporterebbe comunque l’esborso di 20 miliardi di euro da parte dello stato. Molti ingegneri hanno sostenuto inoltre che il ponte fosse pericolante da tempo e che fosse affetto da danni strutturali sin dai primi anni di utilizzo, dunque che la normale manutenzione potesse non essere sufficiente a garantire la sicurezza degli automobilisti.

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