Navi Ong: nuove accuse sulle rotte nel Mar Mediterraneo

(LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images)

Navi Ong: nuove accuse sulle rotte nel Mar Mediterraneo da parte della giornalista e blogger Francesca Totolo, cosa ha detto?

“Il trucco ormai è confermato: le Ong (LIFELINE e sea-eye) attirano i ‘gommoni della morte’ e poi fanno intervenire i mercantili/rimorchiatori da usare come staffetta per il trasbordo sulla Diciotti del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera”, la nuova accusa arriva ancora una volta via Facebook da Francesca Totolo, collaboratrice della rivista ‘Primato Nazionale’.

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Le nuove accuse alle navi Ong di Francesca Totolo

La blogger, molto attiva sulla questione, lancia un appello: “Matteo Salvini e Danilo Toninelli, le navi italiane devono retrocedere per evitare questa nuova pratica’. Per fortuna, in questo ‘salvataggio’ sta intervenendo la Guardia Costiera Libica, che riporterà i migranti indietro”. Le posizioni di Francesca Totolo, in queste ore, stanno trovando sempre più condivisione.

Tanti i commenti a sostegno delle sue parole, tra cui quelle di un’utente che osserva: “Non si dichiareranno sconfitte facilmente, sostenute dal pensiero unico contano sul sistema della ‘proscrizione’ prevista per chi si oppone al disegno in grigio del mondo desiderato dal capitale. Sarà una lotta dura, ma che questo solstizio sia rinascita del pensiero ribelle”.

Navi Ong: cosa ha detto nei giorni scorsi Francesca Totolo

Francesca Totolo aveva anche in altre occasioni, in questi giorni, attaccato le politiche delle navi Ong nel Mar Mediterraneo. Qualche giorno fa, in un post affermava: “Seefuchs di Sea-eye si trova davanti alle coste della Libia. Da qualche giorno, curiosamente, le #ONG (anche LIFELINE) stanno incrociando navi cargo. Forse la nuova strategia delle ONG è trasbordare in segreto le consegne di migranti fatte dai trafficanti, sui cargo commerciali così da poter “sfruttare” il successivo passaggio in Italia del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera?LIFELINE invece rimane invisibile (transponder spento) per il quarto giorno consecutivo”.

Ancora più duro un suo articolo delle scorse ore, che iniziava con queste parole: “Spiaggia libica. Quando i trafficanti di schiavi avvistano la nave ONG, buttano in mare i gommoni carichi di immigrati, gommoncini leggeri senza motore. E la gente muore”. Sotto accusa, anche in questo caso, le navi Ong, definite “taxi del mare”.

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