Cielo di Pasqua 2018: con il naso all’insù per la Luna Blu

cielo di pasqua 2018
Luna Blu (iStock)

Cielo di Pasqua 2018: tutti con il naso all’insù per la Luna Blu. La seconda e ultima dell’anno.

Il cielo di pasqua 2018 ci riserverà non poche sorprese. Ecco cosa dobbiamo guardare in cielo tra sabato 31 marzo e domenica 1° aprile. Sarà una notte carica di attese, non solo per la Veglia pasquale.

La sera di sabato 31 marzo potremo ammirare la seconda Luna Blu del 2018, dopo quella dello scorso 31 gennaio che per l’occasione fu definita Superluna Blu di sangue, per la concomitanza di una serie di circostanze: il fenomeno della Superluna, quello della Luna Blu insieme all’eclissi di Luna. L’eclissi, che in Italia non abbiamo potuto vedere, ha dato luogo ad una colorazione rossastra al nostro satellite, per effetto dell’ombra della Terra che ha coperto il sole. con l’espressione Luna Blu, dall’inglese Luna Blu, Blue Moon, poi, ci si riferisce al fenomeno della doppia Luna piena nello stesso mese e non ha nulla a che vedere, invece, con la colorazione del nostro satellite. L’espressione Blue Moon è usata per indicare un fenomeno raro, quello della doppia luna piena in uno stesso mese. Infine, la Luna dello scorso 31 gennaio era stata una Superluna perché era una Luna piena nel perigeo, il punto più vicino alla Terra.

La Superluna in Macedonia, sopra Skopje (ROBERT ATANASOVSKI/AFP/Getty Images)

Sabato 31 marzo, esattamente due mesi dopo, non avremo tutti questi fenomeni in cielo, ma potremo ammirare comunque una bella luna piena che ci apparirà di colore bianco pallido, come al solito. Tempo permettendo, tuttavia, perché tra oggi e domani una perturbazione attraverserà l’Italia, portando piogge e cielo coperto. In serata, comunque, il tempo potrebbe migliorare e il cielo sgomberarsi per ammirare la Luna.

Cielo di Pasqua 2018: arriva la la Luna Blu

La Luna sarà visibile in cielo già dal primo pomeriggio di sabato 31 marzo, giorno della Vigilia di Pasqua. Ma sarà al calare della notte che potremo ammirarla in tutto il suo splendore e in tutta la sua pienezza. Sarà la seconda Luna piena del mese di marzo, la prima è stata il 2 marzo, chiamata dagli anglosassoni per questa caratteristica Blue Moon, Luna Blu. Sarà anche la seconda Luna Blu del 2018, dopo quella del 31 gennaio, ma anche l’ultima.

Non avremo più il fenomeno della Luna Blu (ovvero di due lune piene nello stesso mese) fino al 2020. Quindi conviene approfittare dell’occasione e alzare lo sguardo al cielo.

Luna (iStock)

Come dicevamo sopra, il nostro satellite apparirà nella colorazione di sempre, bianco. Il nome Luna Blu, infatti, non sta ad indicare il colore. Tuttavia, non è escluso che la Luna possa assumere una colorazione azzurra o bluastra. Questo particolare fenomeno non dipende dalle fasi lunari, ma da quello che accade sul nostro Pianeta e nell’atmosfera. Come spiega la Nasa, infatti, in alcune rare occasioni la nostra Luna può diventare davvero di colore quando si verifica una forte eruzione vulcanica. In questo caso sono le polveri e le sostanze chimiche rilasciate nell’aria che colorano la Luna di blu. Come accadde nel 1883 quando la violentissima eruzione del vulcano Krakatoa rilasciò tante sostanze nell’aria che la Luna appariva di colore blu ogni sera.

Pertanto, se ci tenete tanto a ad ammirare una Luna di colore blu, controllate dove sono in corso importanti eruzioni vulcaniche, di solito l’Indonesia è particolarmente attiva. Recentemente ci sono state grandi eruzioni sull’isola di Bali.

Non solo vulcani, anche i grandi incendi boschivi possono dare luogo allo stesso fenomeno della Luna Blu, come accadde nel settembre del 1953 con il disastroso incendio di Alberta, in Canada.

Cielo di Pasqua 2018: gli altri fenomeni

Non finisce qui. Il cielo di Pasqua quest’anno ci offre anche un’altra grande sorpresa, inattesa: la caduta sulla Terra della Stazione Spaziale Cinese Tiangog-1. La stazione che sta rientrando in modo incontrollato sulla terra, poichè a causa di un guasto non è più possibile comandarla a distanza. Si sta avvicinando sempre più alla nostra atmosfera. I calcoli avevano ipotizzato la sua caduta in questo periodo e anche se non è possibile fare previsioni, la finestra del periodo di rientro si è ristretta parecchio.

La Stazione Spaziale Cinese Tiangong 1

La Stazione Spaziale Cinese ha iniziato letteralmente a “ruzzolare” verso la Terra, ovvero a ruotare su se stessa, in modo irregolare, hanno spiegato gli esperti dell’Asi (Agenzia spaziale italiana), mentre si avvicina sempre di più al nostro Pianeta.

Secondo i calcoli degli astrofisici, Tiangong-1 potrebbe cadere in una porzione del pianeta Terra compresa tra il 43° parallelo nord e il 43° parallelo sud. Una porzione di Terra molto ampia e comunque non è detto che frammenti della Stazione cadranno sulla terraferma, è probabile che cadano in acqua o che non cadano affatto se la stazione si disintegrerà completamente al contatto con l’atmosfera.

Attualmente non è possibile calcolare una traiettoria precisa e nemmeno il momento esatto di rientro nell’atmosfera, perché Tiangong-1 sta ruotando in modo irregolare, rendendo i calcoli più difficili. Inoltre, l’attività solare che avrebbe potuto accelerare la caduta della Stazione Spaziale, non è così intensa come era stato previsto in un primo momento. Quindi la finestra temporale del rientro sulla Terra, che era stata individuata tra la notte del 31 marzo e l’alba del 1° aprile, è stata ampliata. Dunque Tiangong-1 potrebbe schiantarsi sulla Terra mentre siamo presi dal pranzo di Pasqua. La nuova finestra temporale fissata dagli esperti dell’Esa (Agenzia spaziale europea) è stata fissata tra la notte di sabato 31 marzo e la sera di domenica 1° aprile, giorno di Pasqua.

All’alba di sabato 31 marzo potremo osservare la Stazione Spaziale Cinese passare sul cielo d’Italia. Secondo i calcoli degli esperti del Virtual Telescope, Tiangong-1 sorvolerà il Sud Italia alle 5.50 del 31 marzo e brillerà in cielo come la stella Vega. Alla stessa ora potrà essere vista anche sui cieli di Roma, tuttavia passerà più bassa sull’orizzonte sarà meno luminosa. Nel resto del Centro Italia la stazione si vedrà con difficoltà, mentre al Nord Italia non sarà visibile.

Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, spiega che “la Tiangong 1 apparirà come un punto luminoso che si sposterà da Sud verso Est, passando vicinissima alla stella Altair della costellazione dell’Aquila”. Il suo passaggio sarà velocissimo, durerà solo 3 minuti, perché la stazione si muove alla velocità di 28.000 chilometri orari. Inoltre, in cielo la Stazione Spaziale “‘saluterà’ Saturno e Marte perché passerà apparentemente vicinissima ai due pianeti”. Un’occasione da non perdere se siete al Sud.

Infine, segnala l’Unione Astrofili Italiani (UAI), prima del sorgere del sole il 2 aprile, a Pasquetta, potremmo ammirare in cielo una suggestiva congiunzione tra Marte e Saturno. I deu pianeti si troveranno alla minima distanza nella parte centrale della costellazione del Sagittario. Varrà la pena fare una levataccia.

A cura di Valeria Bellagamba

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