Sulla mappa sembra una strada qualsiasi. In realtà è la più pericolosa al mondo, percorrerla può costarti caro

La strada che è meglio non percorrere mai per via della sua pericolosità ma che al tempo stesso ha panorami mozzafiato.

C’è una linea sottile che attraversa una zona verde, lontana dalle grandi città. Se la guardi su una mappa digitale, non ti dice nulla: curve, tornanti, un collegamento come tanti.

strada co. lavori sullo sfondo e simbolo di attenzione
Sulla mappa sembra una strada qualsiasi. In realtà è la più pericolosa al mondo, percorrerla può costarti caro-viagginews.it

Eppure chi la conosce sa che imboccarla non è una scelta banale. Anzi, per molti è una delle decisioni più rischiose che si possano prendere al volante. All’inizio non spaventa. Poi, chilometro dopo chilometro, capisci che qualcosa non torna.

Una strada che cambia volto senza avvisare

Non ci sono segnali evidenti che preparano a quello che sta per accadere. La carreggiata si restringe, l’asfalto scompare a tratti, la vegetazione sembra inghiottire tutto. La nebbia arriva all’improvviso, la pioggia trasforma il terreno in fango, e l’idea di “strada” assume un significato molto diverso da quello a cui siamo abituati.

veduta verde delle montagne
Una strada che cambia volto senza avvisare-viagginews.it

Qui non esistono margini d’errore. Una curva sbagliata, un incrocio mal calcolato, e il vuoto è a pochi centimetri. 56 chilometri che non perdonano

La sua lunghezza è ingannevole: 56 chilometri non sembrano molti, finché non diventano un susseguirsi di strapiombi, pareti verticali e passaggi larghissimi… quanto un’auto. In alcuni punti l’acqua scende direttamente dalla montagna sulla carreggiata, formando cascate naturali che cancellano la visibilità.

Per anni, mezzi pesanti e autobus carichi di persone si sono incrociati qui, in silenzio, affidandosi solo all’esperienza dei conducenti. Da qui in poi, la verità. È a metà del racconto che il mistero si chiarisce.

Questa non è una strada qualunque. È la Camino de la Muerte, in Bolivia. Considerata da decenni la strada più pericolosa del mondo, collegava La Paz alla regione dei Yungas ed è diventata tristemente famosa per il numero di incidenti e per le sue condizioni estreme.
Oggi esiste un’alternativa più sicura, ma il vecchio tracciato è ancora lì. E, incredibilmente, continua a comparire su alcuni navigatori.

Attenzione al navigatore: meglio bloccarla. Il problema è semplice e pericoloso allo stesso tempo: gli algoritmi scelgono la via più breve, non la più sicura. Molti viaggiatori segnalano che, impostando una destinazione, il navigatore propone ancora questo percorso. Per evitarlo, se vi trovate in Bolivia:

  • disattivate l’opzione “strade strette o non protette”
  • verificate sempre il tracciato prima di partire
  • evitate di seguire il percorso “automatico” senza controlli

Un’impostazione sbagliata può portarvi esattamente dove non dovreste essere. Perché continua ad attirare persone. Nonostante tutto, la Camino de la Muerte esercita un fascino potente.

I panorami sono spettacolari, tra i più suggestivi del Sud America. Per questo ciclisti estremi e turisti in cerca di adrenalina la percorrono ancora, spesso accompagnati da guide locali esperte. Ma il rischio rimane. Sempre.

Una strada da conoscere, non da percorrere. Non tutte le strade sono uguali, anche se la mappa dice il contrario. La Camino de la Muerte è un simbolo: di bellezza, pericolo e rispetto per i limiti umani.

Raccontarla è doveroso. Percorrerla, nella vita quotidiana, no. A volte il viaggio migliore è quello che il navigatore non ti propone.

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