Nel punto più a sud della Sardegna c’è un’isola che vale la pena visitare: è un vero paradiso

Se cercate una vacanza da sogno, circondati solo dalla natura e da paesaggi mozzafiato, allora siete nel posto giusto.

Siamo nell’estremo sud della meravigliosa Sardegna. Un’isola difficile (ma non impossibile) da raggiungere, quasi come volere annunciare al mondo intero che lì è tutto ancora incontaminato e gli esseri umani sono bene accetti solo se rispettosi dell’ambiente.

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Nel punto più a sud della Sardegna c’è un’isola che vale la pena visitare: è un vero paradiso – viagginews.com

Un’isola solo per avventurosi e amanti della natura incontaminata. Per chi cerca le comodità di altri punti strategici della Sardegna, sarebbe meglio rinunciasse all’idea di visitare un tale paradiso. Perché su quell’isola ci possono entrare in pochi e nulla è scontato dal momento che non esistono approdi sicuri sulle rive. Bisogna rispettare il mare, chiedere quasi il permesso prima di entrare.

Stiamo parlando dell’isola del Toro. Si trova nel punto geografico più a Sud del territorio sardo, circondata dalle acque cristalline del Mediterraneo. Situata a 11 chilometri a sud dell’isola di Sant’Antioco, questo piccolo paradiso è disabitato e custodisce tanti segreti affascinanti, a partire dalla una storia che si intreccia con le vicende dei popoli del mare e con la cultura tabarchina.

Isola del Toro: avvicinatevi con cautela e arriverete in paradiso

L’isola si chiama così dal dialetto tabarchino e testimonia il legame profondo con la comunità di marinai liguri che si stabilì in queste acque dopo un viaggio che li portò dalla Tunisia alle coste sarde.

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Isola del Toro: avvicinatevi con cautela e arriverete in paradiso – viagginews.com

L’isola del Toro è un isolotto di origine vulcanica, con una forma quasi circolare di 350-400 metri di diametro, l’isolotto si innalza con pendenze ripide fino a raggiungere i 112 metri sul livello del mare. La superficie rocciosa è aspra e scoscesa, quasi inavvicinabile. Quasi… Sì, perché la natura impervia ha preservato l’isolotto dall’antropizzazione, mantenendolo come un ecosistema unico nel suo genere. Non possiede approdi protetti, né riserve di acqua, né risorse di alcun tipo, ecco perché è così selvaggia e difficile da raggiungere.

Sull’isola si trova una particolare sottospecie di lucertola tirrenica, che vive solo qui, detta Podarcis tiliguerta toro, proprio dal nome dell’isola. Inoltre è un importante sito di nidificazione per diverse specie di uccelli marini, quali la Calonectris diomedea e soprattutto per il falco della regina. In cima all’isolotto, raggiungibile mediante una scalinata di pietra scolpita nella roccia, si erge il simbolo più riconoscibile dell’isola del Toro: il faro di avvistamento, ormai da diversi anni alimentato a pannelli solari.

La visita all’isola del Toro richiede una preparazione minuziosa. I periodi ideali sono la primavera (aprile-maggio) e l’inizio dell’autunno (settembre-ottobre), quando le condizioni meteorologiche sono più stabili e la fauna migratoria è più attiva. Le condizioni del mare sono fondamentali per qualsiasi tentativo di avvicinamento, data l’assenza di approdi protetti.

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