Rientro in Italia dall’estero: PLF e obbligo di tampone

Rientro in Italia dall’estero: PLF e obbligo di tampone. Tutto quello che bisogna sapere.

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Rientro in Italia dall’estero: PLF e obbligo di tampone

Questa estate molti italiani hanno programmato un viaggio all’estero. Purtroppo non sono mancati i disagi causati dalla pandemia. Diversi turisti, soprattutto giovani, sono riamasti bloccati nei Paesi di vacanza, in quarantena in hotel, dopo essere stati trovati positivi o essere stati contati di positivi. Un inconveniente che non ha permesso loro di rientrare subito in Italia.

A seguito di queste disavventure, la Farnesina ha messo in guardia gli italiani sui viaggi all’estero: bisogna mettere in conto il rischio di dover prolungare la permanenza all’estero per una eventuale quarantena e per questo è consigliabile stipulare una specifica assicurazione di viaggio prima di partire.

Se partiamo per un viaggio all’estero conosciamo tutte le formalità richieste per il rientro in Italia? Le regole cambiano a seconda del Paese visitato. Ecco cosa bisogna sapere.

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Rientro in Italia dall’estero: PLF e obbligo di tampone

Per non rischiare brutte sorprese quando si rientra in Italia da un viaggio all’estero, è importante conoscere tutte le regole e le restrizioni imposte dalle leggi per contenere la pandemia, che nell’ultimo mese ha registrato una nuova impennata della curva dei contagi.

Le regole, però, non sono uguali per tutti i Paesi. Per chi torna da uno dei Paesi della Ue e dell’area Schengen è sufficiente il Green pass europeo, ovviamente i documenti di identità, e la compilazione del dPLF, il Passenger Locator Form digitale. Per chi arriva da altri Paesi è richiesto, invece, il tampone obbligatorio e in alcuni casi anche la quarantena. Proviamo a fare ordine in queste regole.

San Marino e lo Stato della Città del Vaticano sono due Paesi esteri, anche se in territorio italiano. Tuttavia da e verso questi piccoli Paesi ci si può spostare liberamente come sul territorio italiano. Non serve il Green pass, se non nei casi in cui può essere richiesto in Italia, non è richiesta nemmeno la compilazione del Passenger Locator Form. Questi due Paesi sono inclusi nell’elenco A dell’allegato 20 che contiene le regole di viaggio.

Rientro dai Paesi europei (UE e area Schengen)

Chi è stato in vacanza nei Paesi europei della Ue e dell’area Schengen, al rientro in Italia deve esibire insieme ai documenti di identità: il Green pass e il Passenger Locator Form digitale (dPLF). Il Gren pass richiesto è quello europeo ovvero con il ciclo vaccinale completo da almeno 14 giorni. Chi ha ricevuto una sola dose di vaccino pertanto dovrà fare il tampone anche per rientrare in Italia. Così come il tampone è richiesto a chi non ha il Green pass: i viaggiatori non in possesso del Green Pass e che abbiano soggiornato per almeno 14 giorni in uno Stati europeo, possono presentare copia cartacea o digitale del referto del tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia.

In mancanza anche di uno solo dei documenti richiesti, il viaggiatore dovrà sottoporsi a isolamento fiduciario di 5 giorni e poi a tampone, molecolare o antigenico, negativo dopo i 5 giorni.

I Paesi interessati da queste regole sono quelli dell’elenco C dell’allegato 20: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

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Regno Unito, Paesi extra Ue ed extraeuropei

Altre regole valgono per altri Paesi del continente europeo ma che non fanno parte dell’Unione Europea e nemmeno dell’area Schengen, insieme ad alcuni Paesi fuori dall’Europa.

Si tratta di quelli inclusi nell’elenco D dell’allegato 20: Albania, Arabia Saudita, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Nuova Zelanda, Qatar, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori non appartenenti al continente Europeo), Repubblica di Korea, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni amministrative speciali di Hong Kong e di Macao.

A chi ritorna in Italia da questi Paesi è richiesto:

  • tampone molecolare o antigenico negativo: effettuato  entro 48 ore prima dell’ingresso in Italia per chi arriva da Regno Unito e Irlanda del Nord ed entro 72 ore per tutti gli altri Paesi;
  • Passenger Locator Form digitale;
  • comunicazione immediata del proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio;
  • raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato;
  • sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 5 giorni;
  • al termine dell’isolamento di 5 giorni sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

Regole diverse sono previste per i viaggiatori provenienti da Canada, Giappone, Israele e Stati Uniti. Il pass sanitario o vaccinale rilasciato da questi Paesi è riconosciuto come equivalente al Green pass europeo. Pertanto un turista che viene da uno di questi Paesi potrà esibire il certificato di vaccinazione, guarigione o il tampone negativo, fatto entro 72 ore dall’ingresso in Italia, e non sarà obbligato a fare la quarantena di 5 giorni.

Oltre al certificato di vaccinazione o guarigione dal Covid o di test negativo, i viaggiatori da Canada, Giappone, Israele e Stati Uniti dovranno compilare il PLF.

Paesi con restrizioni

Sono inclusi nell’elenco E dell’allegato 20 tutti i Paesi, per lo più extraeuropei, non inclusi negli altri elenchi. Si parla infatti di resto del mondo.

L’ingresso in Italia da questi Paesi è consentito solo in presenza di queste motivazioni:, lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Comunque i cittadini italiani o di un Paese UE o Schengen e i loro familiari possono rientrare in Italia. Anche chi è residente in Italia da lungo periodo.

La documentazione e formalità richieste:

  • tampone molecolare o antigenico negativo, effettuato 72 ore prima dell’ingresso in Italia;
  • Passenger Locator Form digitale;
  • comunicazione immediata del proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio;
  • raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato;
  • sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 10 giorni;
  • al termine dell’isolamento di 10 giorni sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

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(Immagine di repertorio: aeroporto di Roma Fiumicino. Foto di Marco Di Lauro/Getty Images)
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