Covid in Italia: sale ancora l’incidenza dei contagi, indice Rt sopra 1

Covid in Italia: sale ancora l’incidenza dei contagi, indice Rt sopra 1. I dati del monitoraggio settimanale.

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Covid in Italia: sale ancora l’incidenza dei contagi, indice Rt sopra 1 (Foto Fontana di Trevi a Roma di Gabriella Clare Marino su Unsplash)

La variante Delta del Coronavirus corre in Italia, fa balzare in alto i casi e conseguentemente cresce l’incidenza dei contagi. L’indice Rt supera 1. Nell’ultima settimana di monitoraggio in Italia, quella relativa al periodo dal 12 al 18 luglio.

La trasmissione dell’infezione da virus Sars-CoV-2 è “aumentata in maniera molto significativa” e quasi tutte le Regioni e Province Autonome sono a rischio epidemico moderato. Come si legge sul report della Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della salute. Ecco cosa bisogna sapere sugli ultimi dati aggiornati.

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Covid in Italia: sale ancora l’incidenza dei contagi, indice Rt sopra 1

Era meno di un mese fa quando tutta Italia diventava zona bianca, anche la ritardataria Valle d’Aosta, ma sembra trascorso molto più tempo. Quando finalmente sembrava che potessimo tirare un sospiro di sollievo, i contagi sono risaliti velocemente a causa della più contagiosa variante Delta. Ed era già proprio in quel momento, a fine giugno che i contagi stavano risalendo, ma non erano stati  ancora non rilevati. Siamo, infatti, indietro di due settimane rispetto all’epidemia i cui numeri potrebbero essere i realtà molto più alti.

Nell’ultima settimana di rilevazione, dal 12 al 18 luglio, l’incidenza settimanale dei contagi è raddoppiata, passando a 31 casi su 100mila abitanti rispetto ai 14 della settimana scorsa (dato coretto dai 19 iniziali). Un numero che si avvicina pericolosamente ai 50 casi su 100mila abitanti a settimana, a partire dal quale finisce la zona bianca e inizia quella gialla. Così è stato finora, ma la zona bianca nelle Regioni italiane dovrebbe durare ancora almeno per buona parte dell’estate perché con il decreto che estende l’obbligatorietà del Green pass sono stati rivisti i criteri di assegnazione dei colori alle Regioni, che ora tengono conto anche dell’occupazione dei posti letto in ospedale, in area medica e in terapia intensiva.

L’altro dato in deciso aumento è quello dell’indice nazionale di trasmissibilità dei contagi Rt, calcolato sulla media dei casi sintomatici. Nell’ultima settimana di monitoraggio l’indice Rt ha superato la soglia di 1, raggiungendo 1,26 (range 0,96– 1,62) da 0,91 della settimana scorsa.

Aumenta anche l’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero, che sale a 1,16 (range 1,06-1,27) al 13 luglio contro lo 0,97 (0,88-1,06) della
settimana precedente.

Per quanto riguarda le Regioni, sono 19 Regioni e Province Autonome a rischio moderato, mentre sono 2, Basilicata e Valle D’Aosta, quelle a rischio basso.

Nessuna Regione o Provincia Autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa
da 157 (al 13 luglio) a 165 (al 20 luglio). Il tasso di occupazione in area medica a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento da 1.128 (al 13 luglio) a 1.194 (al 20 luglio).

La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Per questo è necessario accelerare i tempi per raggiungere una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione, per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

La crescita dei contagi riguarda soprattutto i ragazzi tra “10-19 e 20-29 anni e quindi è la popolazione più giovane che alimenta i nuovi casi dell’epidemia”, ha spiegato il il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

Occorre mantenere alta l’attenzione e rispettare quelle misure e quei comportamenti necessari per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.

Il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha rivolto un appello  vaccinarsi alle persone sopra i 60 anni e anche i 50 anni di età, “perché i tassi di ospedalizzazione in queste fasce non sono banali”.

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T(Turisti a Roma. Foto Antonio Masiello/Getty Images)
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