Leonardo Da Vinci a Milano, cosa accadde davvero al suo arrivo in città

Leonardo da Vinci arrivò a Milano tra la primavera e l’estate del 1482, probabilmente a seguito di una missione diplomatica inviata da Lorenzo il Magnifico. Ecco il retroscena.

Leonardo Da Vinci fu subito profondamente colpito e affascinato da Milano, città già allora moderna e aperta alle novità tecnologiche e scientifiche, diversamente da Firenze, il cui ambiente non sentiva più congeniale alle sue esigenze. Ripercorriamo le tappe principali della sua parentesi milanese.

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L’avventura milanese di Leonardo Da Vinci

Leonardo Da Vinci giunse a Milano tra la primavera e l’estate del 1482, probabilmente a seguito di una missione diplomatica voluta da Lorenzo il Magnifico, il quale spesso inviava maestri fiorentini come ambasciatori della cultura e dell’arte locale presso le signorie italiane. Leonardo approfittò dell’occasione per scrivere una lettera di presentazione, descrivendo i suoi progetti in campo ingegneristico, architettonico e di idraulica, e menzionando le sue capacità pittoriche e i suoi progetti scultorei. Pare che inizialmente Leonardo fosse stato accolto con freddezza e che la lettera inviata al duca non avesse dato l’esito sperato. Fu solo questione di tempo.

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Il primo lavoro commissionatogli nell’aprile 1483 dal priore della Confraternita milanese dell’Immacolata Concezione, fu una pala dell’altare nella chiesa di San Francesco Grande (oggi distrutta): la Vergine delle Rocce. Si dedicò anche a studi di meccanica, con progetti per diversi macchinari bellici e sembra nel 1485 fosse già in rapporti di lavoro con Ludovico il Moro, per il quale ideò avanzati sistemi d’irrigazione, disegnò diverse scenografie per feste di corte e realizzò vari ritratti.

Oltre ai dipinti con soggetti sacri, Leonardo realizzò parecchi ritratti, nei quali poté mettere a frutto le sue conoscenze anatomiche. Quindi iniziò per lui un periodo di lavoro molto intenso: le committenze incrementarono e all’inizio del 1489 cominciò a occuparsi delle decorazioni nel Castello Sforzesco in vista delle nozze di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona. Sempre in quegli anni Leonardo avviò il grandioso progetto per un monumento equestre a Francesco Sforza.

Nel 1494 arrivò una commissione che permise a Leonardo di risollevarsi economicamente dopo un periodo di mancati guadagni: la celebre Ultima Cena nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie da poco terminato dal Bramante. Terminato questo lavoro, il genio passò all’allestimento della Danae di Baldassarre Taccone, con effetti luminosi e un sistema di argani e carrucole per sollevare gli attori in scena.

La successiva partenza da Milano, occupata dai francesi, segnò l’inizio di un periodo di viaggi e peregrinazioni che portarono Leonardo a visitare più corti e città. Tornò a Milano nel 1508 su richiesta di Luigi XII di Francia, come pittore, scultore, occupandosi anche di geologia, urbanistica e idrografia.

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