Che succede nel Canale di Suez e quali conseguenze potrebbe avere

Un incidente di grosse proporzioni ha causato il blocco totale del Canale di Suez, paralizzando il commercio marittimo. La situazione è grave.

Canale di Suez la Evergreen incagliata
Canale di Suez la Evergreen incagliata Foto screenshot

Canale di Suez, il traffico marittimo nel famoso istmo in Egitto che collega il Mar Rosso al Mediterraneo risulta bloccato. Una grossa imbarcazione ostruisce lo stretto passaggio attraversato ogni anno da migliaia di navi merci oltre che da quelle da crociera. In tutto se ne contano circa 17mila nel corso di dodici mesi.

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La ‘Ever Given’ è incagliata con tutta la sua possente mole da cinque giorni, messa di traverso da sponda a sponda. Già sono avvenuti dei tentativi per smuovere l’enorme mezzo acquatico, ma senza successo finora.

Al 27 marzo 2021 la situazione appare, è il caso di dirlo, in alto mare. E tutto ciò sta creando anche un traffico gigantesco, con oltre 200 navi tutte di stazza rilevante ferme in coda, ad aspettare che la situazione trovi risoluzione.

Tra esse figurano petroliere, imbarcazioni cariche di merci e quant’altro. Anche un solo giorno di ritardo ha causato perdite economiche e costi ingenti per l’export. La Ever Given ospita a bordo 25 membri dell’equipaggio, tutti di nazionalità indiana.

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Canale di Suez, quali sono le conseguenze economiche dell’incidente

Nella peggiore delle ipotesi potrebbero volerci settimane per liberare il passaggio, anche se gli esperti sono al lavoro già sin dal 23 marzo, giorno in cui è avvenuto questo incidente all’interno del Canale di Suez.

Hanno raggiunto la Ever Green dieci rimorchiatori e due navi deputate al dragaggio, per scavare nel tratto di mare interessato. Inoltre sono presenti altri macchinari su entrambe le sponde. C’è anche una alternativa che consiste nell’alleggerire la Ever Green trasportando tutto il suo contenuto su di un’altra nave oppure a riva.

Anche l’export dell’Italia è interessato in negativo da quanto successo. Ducati aveva inviato alcuni suoi prodotti in Asia e tutto ciò ha causato degli inevitabili ritardi per la consegna. Lo stesso vale per prodotti alimentari come olio e cereali prodotti dal nostro Paese e diretti ad Oriente.

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La storia dell’Istmo: da quando esiste e perché chiuse due volte

Proprio i beni deperibili nel breve periodo rischiano di causare dei grossi danni economici alle aziende importatrici. Il Canale di Suez venne costruito nel 1869, dopo dieci anni di lavori.

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In origine misurava 164 km di lunghezza, per una larghezza di 53 metri ed una profondità di 8 metri. Dal 2010 è lungo 193,30 km, profondo 24 e largo in media 215 metri, proprio per agevolare il passaggio di navi anche di grandi dimensioni.

Il Canale veicola il 7,5% del traffico mercantile nel mondo. Intanto altre navi che in origine avrebbero dovuto percorrerlo nei prossimi giorni hanno preso la strada più lunga che le porterà a circumnavigare l’Africa, passando per il Capo di Buona Speranza, in Sudafrica. Per altri è ipotizzabile invece un passaggio attraverso il Mare del Nord.

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A causa di due crisi rimase chiuso per due volte, nel corso degli anni ’50 e 60′. Una volta perché Francia e Gran Bretagna cercarono di prenderne il controllo dopo che l’Egitto lo nazionalizzò. L’altra invece a seguito dell’occupazione dei Sinai da parte di Israele.

FOTO Getty Images
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