Aggressione violenta: madre fracassa la testa di una donna contro un muro

Aggressione violenta. Una madre ha attaccato una donna fracassandole la testa contro un muro. Ecco cos’è successo. 

La responsabile dell’attacco è Natalie Holt di 28 anni. L’aggressione è avvenuta il 21 novembre vicino alla stazione di Barton nel Nord del Lincolnshire.

In base a quanto riporta “HullLive” la Holt è stata incarcerata questo venerdì. Scopriamo cosa è successo.

Aggressione violenta,  vittima terrorizzata: ha riportato diverse fratture

In base alle ricostruzioni, la vittima aveva lasciato la sua abitazione intorno alle nove di sera. Uscendo di casa aveva notato una macchina nera sulla quale ha detto di aver riconosciuto l’aggressore.

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In base alle parole parole della donna, la Holt era seduta sul sedile del passeggero. La vittima ha poi continuato a camminare fino a raggiungere la stazione dei treni ma anche lì ha notato la stessa auto nera. E’ stato a quel punto che la Holt è balzata fuori dalla macchina per raggiungere con fare aggressivo la vittima.

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La Holt era in stato confusionale e non sembrava essere in sé. In un raptus di incoscienza ha attaccato  la vittima facendole sbattere la testa contro a un muro. Diversi testimoni avrebbero anche visto l’aggressore prendere a calci l’altra donna dopo che quest’ultima era svenuta.

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La donna aggredita aveva provato a difendersi ma senza successo. Visibilmente sconvolta, la vittima è entrata in un profondo stato di choc tale da impedirle di andare in ospedale. Nonostante  i testimoni l’avessero invitata ad andare al pronto soccorso, la donna non aveva accettato. Le fratture l’hanno successivamente costretta a sottoporsi a un intervento urgente.

Ad oggi è ancora molto spaventata e fatica a uscire di casa perché teme un’altra aggressione. Lo choc le ha impedito anche di recarsi alla visita di controllo. Nel processo è emerso che alla Holt era stato diagnosticato un disturbo bipolare. La sua salute mentale si è aggravata anche in seguito alla perdita della custodia sui suoi figli.

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