Donna uccisa, accoltellata nella sua Jaguar: caso riaperto dopo anni

Riaperto dopo ben tre decenni un cold case che riguarda una facoltosa donna uccisa all’interno della sua auto di lusso. Cosa sappiamo.

donna uccisa Penny Bell
Riaperto dopo 30 anni il caso di una donna uccisa Foto The Sun & Mirror

Ad inizio anni ’90 Penny Bell venne pugnalata a morte in pieno giorno, con l’assassino della donna uccisa che scomparve senza lasciare alcuna traccia. Ed anche ora che sono trascorsi quasi 30 anni da quel delitto. La prima a non capacitarsi di cosa sia accaduto ed a cercare risposte su quel tragico fatto di sangue è la figlia Lauren, che da sempre si batte per ottenere la verità.

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In tutto questo tempo lei ed altri membri della sua famiglia hanno rilasciato ben 8mila dichiarazioni ufficiali, tra interviste ed altri messaggi. Le indagini sono costate 1,5 milioni di sterline e la famiglia della donna uccisa ha anche promesso una ricompensa di oltre 22mila euro per chiunque possa contribuire in modo decisivo a trovare delle risposte. Lauren, 39 anni, ha appreso che la polizia ha riaperto il caso. Ma sa bene che scoprire cosa sia successo a sua madre è molto difficile. Sua madre era una donna d’affari molto facoltosa. Venne ritrovata priva di vita all’interno di una potente Jaguar in un parcheggio nella zona ovest di Londra, accasciata sul volante. L’autopsia svelò che morì con 50 coltellate inferte con violenza al petto ed alle braccia. Il killer si trovava sul sedile del passeggero anteriore, poi avrebbe continuato a colpire Penny dal finestrino, una volta sceso (o scesa). Il tutto avvenne il 6 giugno 1991.

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Donna uccisa, dopo quasi 30 anni la verità è ancora sconosciuta

Penny Bell Foto The Sun & Mirror

Al tempo la donna e suo marito Alistair, anche lui un businessman, stavano svolgendo dei lavori di ristrutturazione nella loro lussuosissima abitazione di Denham. Lei appuntava sempre tutti gli appuntamenti su una agenda. Ai costruttori disse per l’appunto di avere un incontro urgente. Ma di questo non vi era traccia in quell’agenda. Inoltre alcuni testimoni riferiscono di avere visto la Jaguar della donna procedere in maniera irregolare, con le luci di emergenza accese.

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Una persona in particolare ha raccontato di avere visto un uomo accanto alla donna uccisa poi successivamente. Aveva la barba. Il cadavere e l’abitacolo dell’auto non riportavano alcuna traccia di violenza carnale o di rapina. Sul sedile posteriore c’era solo della carta da parati da applicare in cucina durante i lavori. Poi Penny aveva prelevato senza alcun apparente motivo il corrispettivo di circa 9500 euro di oggi dal suo conto, giusto qualche giorno prima di morire. Quel denaro non venne usato per i lavori di casa.

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La versione di un mitomane: è il vicino di casa

Un vicino di casa di Penny ed Alistair sostenne di essere stato in auto con la donna proprio nel giorno della morte. Ma gli inquirenti non hanno mai trovato prove contro di lui. Si ritiene che fosse un mitomane, infatti quest’uomo, tale John Richmond, aveva cercato di speculare sulla vicenda chiedendo una intervista in esclusiva al tabolid ‘The Sun’ in cambio di 80mila sterline. Per questo omicidio venne sospettato pure lo stesso Alistair, il quale però era sicuramente innocente avendo un alibi di ferro. Il mitomane sostenne di avere una relazione segreta con la donna uccisa e che l’autore materiale dell’omicidio sarebbe stato un killer professionista.

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Una ricostruzione ritenuta più che improbabile sia dalla stampa che seguì il caso che dagli investigatori. Per quanto riguarda Lauren Bell, una volta compiuti i 19 anni il padre le chiese di andare via da casa. La morte violenta di Penny segnò molto l’uomo. E da allora padre e figlia non si sono più parlati. Lei si è rifatta una vita e nel 2005 ha avuto una bella bambina, che ha chiamato come la mamma. Non si sa invece che fine abbia fatto Alistair.

Lauren Bell Foto The Sun & Mirror
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