Teresa Cerniglia, chi è la giudice popolare del Maxiprocesso di Palermo

Teresa Cerniglia è stata una delle giudici popolari del Maxiprocesso di Palermo. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lei. 

Teresa Cerniglia era una casalinga, ”una donna libera di fare tutto quello che mi veniva di fare” come ha raccontato lei stessa. Da un giorno all’altro si è ritrovata al centro del maxi Processo di Palermo. Ripercorriamo la sua storia.

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L’identikit di Teresa Cerniglia

Teresa Cerniglia era impegnatissima a occuparsi della sua famiglia quando, un giorno di fine 1985, ricevette una telefonata dal palazzo di giustizia: “Signora, è stata selezionata per far parte della giuria popolare del maxiprocesso. L’aspettiamo”. Una telefonata che le cambiò la vita, per certi versi stravolgendola.

“In realtà – ha raccontato Teresa Cerniglia – molti convocati presentarono un certificato medico, oppure dissero che non potevano lasciare il lavoro. Qualcuno accennò pure a motivi etici: ‘La mia religione mi impedisce di giudicare gli altri’”. Lei e altre due donne, invece, accettarono di far parte della corte d’assise, insieme ad altri 13 palermitani, in un processo così difficile e controverso.

Per anni e anni Teresa Cerniglia ha continuato ad avere incubi: “Sogno alcune udienze, mi sveglio agitata”, ha rivelato l’ex giudice popolare. E non ha mai dimenticato di quando il pentito Vincenzo Sinagra ebbe un attimo di esitazione durante la deposizione: “Posso proseguire? – disse -. Non vorrei che le signore si impressionassero”. Il presidente fece cenno di andare avanti, e lui iniziò a raccontare le atrocità della camera della morte, dove le vittime predestinate venivano torturate, strangolate e poi sciolte nell’acido.

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