Daniele Leali, chi è: tutto sull’amico di Alberto Genovese

Daniele Leali è finito su tutti i giornali in quanto amico di Alberto Genovese. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui. 

Daniele Leali è balzato agli onori (si fa per dire) delle cronache in quanto amico dell’ex amministratore delegato di Facile.it Alberto Genovese, imprenditore napoletano (ma milanese d’adozione) arrestato con l’accusa di stupro e sequestro di persona ai danni di una ragazza appena diciottenne. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Daniele Leali

Daniele Leali è un dj e imprenditore considerato il braccio destro di Alberto Genovese. “Alberto l’ho conosciuto 6 anni fa circa, poi nell’ultimo anno il rapporto di amicizia si è rafforzato – ha raccontato lui stesso in un’intervista al programma Mattino 5 -. Lui ogni tanto andava oltre, gli consigliavo di essere più low profile e di non esagerare con le droghe. Al momento capiva, ma poi sotto l’effetto non si controllava. Prima dell’arresto l’ho visto quasi tutti i giorni, era molto silenzioso. Non lo vedevo molto pensante con la testa. Quella sera ero presente alla festa, certo. Siamo arrivati verso l’una, per il pranzo, a quell’ora saremo stati una ventina. Poi verso le 16 è iniziato il dj set, sono arrivati gli altri. Sono andato via credo per ultimo anche perché noi all’ingresso sequestravamo i cellulari e alla porta ne era rimasto solo uno”.

E ancora: “Alberto quella sera l’ho visto l’ultima volta tra le 22 e le 23, c’era il bodyguard davanti alla sua camera perché in una casa con 50 persone non voleva essere disturbato. La ragazza l’ho vista il giorno dopo e ci ho parlato. Era in uno stato visibilmente alterato, mi ha detto che non ricordava nulla e io ho le ho detto ‘bimba mia, tu sei andata con le tue gambe in camera con una persona, io non ero dentro con te, se non ti ricordi sarà perché avete condiviso qualche eccesso insieme, vi sarete drogati!’. Io facevo le liste delle persone a queste feste, c’erano barman, chef di livello, partivamo dal pranzo per finire la notte, erano feste molto belle e di qualità, conviviali, con imprenditori e amici. Nessuno obbliga nessuno a drogarsi e molte persone che frequentano questo ambiente cercano questo ambiente perché sanno che in quelle occasioni la droga è gratis, non devono pagarla, cercano consapevolmente della droga da assumere. Io non posso essere ovunque e in ogni situazione, non so in quella stanza cosa succedeva, negli spazi comuni dove ci sono e sono presente nessuno obbliga nessuno a assumere droga”.

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