Chi è Valerio Guerrieri, morto suicida in carcere: la sua terribile storia

Valerio Guerrieri è morto suicida nel carcere di Regina Coeli a soli 22 anni, oggi ha parlato la direttrice: “si poteva evitare”.

guerrieri

Valerio Guerrieri è morto ad appena 22 anni, suicidato nel carcere di Regina Coeli di Roma. Il giovane si è tolto la vita nel 2017 e il processo è ancora in corso. Da oggi indagata anche la direttrice del carcere in quei giorni, Silvana Sergia.

Valerio Guerrieri non avrebbe dovuto trovarsi lì

Uno dei punti focali del processo per la morte di Valerio Guerrieri è proprio il fatto che nei giorni del suicidio, il ragazzo non avrebbe dovuto trovarsi lì in una cella del carcere di Regina Coeli, bensì in una struttura Rems, che accoglie chi soffre di gravi disturbi mentali.

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Il giovane è morto suicida il 24 febbraio 2017 nel carcere di Regina Coeli di Roma, quando non avrebbe dovuto trovarsi lì ma in una struttura Rems di massima sicurezza. Il processo penale è avviato, anche contro la direttrice del carcere, Silvana Sergia. I capi di imputazione vanno dall‘omissione di atti d’ufficio, al reato di morte come conseguenza indebita limitazione della libertà personale.

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Valerio era già conosciuto dalla giustizia italiana per alcuni episodi di cleptomania, nel 2014, ed era stato dichiarato incapace di intendere e di volere dal Tribunale dei Minori, quando ancora minorenne. Due anni dopo la sentenza è stato di nuovo arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e mandato in una struttura Rems con la dicitura di rischio suicidario, in seguito ad una perizia.

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Insieme alla direttrice del carcere, imputati anche sette agenti di polizia penitenziaria di Regina Coeli e un medico, sotto processo per omicidio colposo.

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