Coronavirus, nuovo DPCM: bar, ristoranti, cinema, teatri e palestre

Emergenza Coronavirus, pugno duro col nuovo DPCM: bar, ristoranti, cinema, teatri e palestre, chiusure e orari ridotti.

(FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

Pugno duro del governo per provare a contrastare l’aumento dei contagi da Coronavirus di questi giorni: l’ipotesi al vaglio – per molte attività – si discosta di poco o nulla rispetto alle scelte fatte a marzo. Quanto emerge alla fine della riunione del presidente del consiglio Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza, preoccupa molto i commercianti.

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Adesso sulle scelte avanzate dalla maggioranza si dovrà esprimere il Comitato tecnico scientifico convocato d’urgenza. La valutazione delle misure da inserire nel nuovo DPCM in senso restrittivo sarà importante per capire cosa accadrà nei prossimi giorni. I nuovi provvedimenti a quanto pare entreranno in vigore da lunedì 26 ottobre.

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Nuovo DPCM Coronavirus: cosa prevede

(CARLO HERMANN/AFP via Getty Images)

Il governo ha previsto la chiusura di tutte le attività alle ore 18, pur lasciando la libertà di spostamento per i cittadini. Insomma, non chiuderanno in anticipo solo bar e ristoranti, ma in generale tutti i negozi. Questo vuol dire che chiuderanno attività aperte prevalentemente nel serale. Inoltre, bar, ristoranti e gelaterie resteranno chiusi del tutto la domenica e i festivi. Ridotto a massimo quattro persone il numero massimo per tavolo. Chiusura per cinema, teatri, sale da concerto, sale bingo gioco e scommesse, palestre e piscine.

Vietate tutte le feste, al chiuso o all’aperto, anche se queste sono legate a celebrazioni religiose. Non avrà così più senso la “raccomandazione” del governo sul massimo di 6 ospiti in casa. Il ministro della Salute Roberto Speranza, stando a quanto si apprende, è contrario a usare il termine “coprifuoco” e quindi ci sarà libertà di spostamento. Contro queste misure la ministra di Italia Viva Teresa Bellanova, che sottolinea come “la chiusura di bar e ristoranti e altre attività avrà ricadute pesantissime sull’economia”. Nel DPCM viene infine “fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessita o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”. Dovrebbe salire al 75% la didattica a distanza per le scuole superiori.

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