Fuga dal carcere: scappati circa 200 carcerati, tra loro assassini e stupratori

La scorsa notte c’è stata una delle più grandi evasioni degli ultimi anni: dal carcere sono scappati 219 carcerati, alcuni molto pericolosi.

Ieri notte a Moroto, città situata nella regione di Karamoja (Uganda), c’è stata una corposa evasione dal carcere di massima sicurezza. Secondo quanto riferito dalle forze militari locali ai media, i detenuti hanno introdotto in qualche modo delle armi automatiche e si sono aperti una via di fuga con il fuoco, uccidendo anche un paio di guardie che ostruivano loro la strada verso le colline circostanti alla prigione. La struttura, infatti, è stata costruita nei pressi del monte Moroto, in una zona impervia e senza strade asfaltate.

Leggi anche ->Aggressione in carcere | boss stacca a morsi dito ad agente e lo ingoia

Durante l’evasione le guardie carcerarie hanno ucciso due prigionieri armati con un  Ak 47 (fucile d’assalto russo) e catturato altri due carcerati in fuga. Gli altri 215 evasi sono invece riusciti a disperdersi tra le colline. Per evitare di essere avvistati e confondersi con il buio, gli evasi si sono denudati ed hanno lasciato le divise ai margini della struttura carceraria.

Leggi anche ->Evasione Roma | detenuti fuggono con lenzuola e scavalcando un muro

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Fuga dal carcere: scappati assassini e stupratori

Le forze dell’ordine hanno diramato l’allerta alla popolazione, anche perché tra gli oltre 200 evasi ci sono dei criminali pericolosi. A rivelarlo ai media è stata Flavia Byekwaso: “Si è trattato di un’evasione di massa… erano criminali pericolosi”, ha detto aggiungendo in seguito che tra loro ci sono ladri, assassini e stupratori. La stessa militare ha poi spiegato che le ricerche saranno ardue: “Hanno avuto una notte intera per disperdersi e nascondersi, questo ha complicato i nostri sforzi ma li prenderemo”.

Quella avvenuta ieri notte è la terza evasione di massa dai carceri dell’Uganda in questo 2020, la più consistente. I prigionieri sono inquieti da quando c’è il lockdown per il Coronavirus e temono che rimanendo nelle celle affollate delle carceri africane possano contrarre il virus.

Impostazioni privacy