Guerrina Piscaglia, Padre Graziano esce di prigione e può anche dire Messa

Guerrina Piscaglia, Padre Gratien esce di prigione e può anche dire Messa. L’uomo riconosciuto colpevole di omicidio era stato condannato a 25 anni di carcere.

Guerrina

Come riporta il settimanale Giallo ciò che si temeva da tempo sta per diventare realtà. A spiegarlo è proprio l’avvocato di Padre Gratien (Graziano nella sua versione italianizzata): “Padre Graziano tra un paio d’anni potrà chiedere i primi permessi premio e quindi ottenere la semilibertà”.

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Padre Graziano Alabi è il sacerdote congolese che è stato condannato in via definitiva a 25 anni di carcere per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia.

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La donna, scomparsa il primo maggio del 2014, non è mai più stata ritrovata. Guerrina da fedele e seguace era diventata amante dell’uomo e secondo la giustizia italiana il movente dell’omicidio è da ricercare proprio in quel rapporto amoroso.

La famiglia di Guerrina non ci sta: “E’ assurdo”

L’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope costituitasi parte civile nel processo, esprime tutto il suo disappunto: “Graziano è stato condannato in via definitiva per omicidio. Non ha mai dedicato un pensiero a Guerrina, né una parola di conforto per il marito e per il figlio. E’ assurdo che la Chiesa non abbia preso una posizione netta ed è inconcepibile che un simile soggetto possa continuare ad amministrare i sacramenti. L’indifferenza della Chiesa alla luce di una sentenza definitiva mette noi cattolici in seria difficoltà. E’ offensivo per i fedeli e per la famiglia della vittima. Mi auguro che ci possa essere una presa di coscienza del clero e che vengano attuati i dovuti provvedimenti. Padre Graziano, se è davvero un uomo di Chiesa così come dice di essere, deve chiedere perdono. Dica dove ha nascosto il corpo di Guerrina. Forse a quel punto potrebbe ottenere il perdono della famiglia”.

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