Serie A, il Ministro Spadafora: “Ripartirà solamente in sicurezza”

Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha sottolineato ancora una volta che la ripartenza della Serie A è legata alla situazione sanitaria.

In questi giorni ci sono state violente polemiche riguardanti la ripartenza della Serie A di calcio. Sono enormi le pressioni rivolte al governo da parte dei club e della Lega calcio ed anche dalle regioni sono arrivate posizioni contrarie a quelle espresse dal ministro. Persino in parlamento c’è stato chi, vedi Renzi, si è espresso duramente contro il ministro dello Sport. Spadafora, ci tiene a precisare che il suo intento è quello di permettere la ripresa del campionato. Ciò nonostante non si può far ripartire senza che ci siano le condizioni sanitarie adatte.

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Lo ha ribadito ancora una volta in un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera‘: “Il calcio è un mondo importante del Paese, lo conosco bene a differenza di chi vuol far passare un messaggio diverso. Legittimi gli interessi economici, ma quando si va su altro tipo di attacchi, pressioni e strumentalizzazioni, questo atteggiamento non fa bene a nessuno”. Dopo aver spiegato di non avere intenzione di demonizzare il calcio, il ministro spiega che intanto si procederà con la ripresa degli allenamenti, quindi si attenderanno le indicazioni del comitato tecnico-scientifico per pianificare la ripartenza.

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Spadafora: “Farò di tutto per far ripartire la Serie A”

Dopo aver chiarito che spetta al governo decidere se ci saranno le condizioni per riprendere e che poi la Figc potrà decidere le modalità e le tempistiche per fare ripartire la Serie A, Spadafora evidenzia: “Anche il calcio però deve vivere una nuova stagione, autoriformarsi, pensare di rivedere il proprio sistema, capire se è in linea con quel che accade nel Paese, deve rigenerarsi”.

Il ministro dello Sport sottolinea infine che non si può escludere al momento l’eventualità che non si possa ripartire ed in quel caso sarà suo compito limitare i danni: “Se il governo sarà costretto, spero di no, a stabilire che non ci sono le condizioni il mio sforzo sarà duplice: limitare i danni economici per le società e sostenere tutto il mondo dello sport. Tra risorse ordinarie e straordinarie investiremo circa 1 miliardo per il settore nel suo complesso”.

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