Papà e mamma multati: “Accompagniamo nostra figlia malata a un controllo”

“Accompagniamo nostra figlia a un controllo”, papà e mamma multati in base alle norme di contenimento Coronavirus, poi c’è il lieto fine.

(Facebook)

Surreale e grottesca, ma a lieto fine: così possiamo definire la vicenda dei genitori della piccola Milena. La bambina di Grosseto ha subito un trapianto e si deve recare a Pisa per dei controlli con cadenza bisettimanale.

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Il suo desiderio è quello di essere accompagnata da mamma Francesca, ma vista la distanza, 160 km, il papà Alessandro decide di non farle andare da sole.

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L’incredibile vicenda di un papà e una mamma multati

(FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)

La coppia ha un altro figlio, Lorenzo, che di anni ne ha 11 e non sanno a chi lasciarlo. Così anche lui sale in macchina. Ma una volta giunti all’altezza di Livorno, una pattuglia della stradale li ha fermati. Erano in troppi in quella macchina, in base alle norme sul contingentamento forzato a causa del Coronavirus. I poliziotti non chiudono un occhio e la sanzione è di 533,33 euro. Papà Alessandro in un video su Facebook denuncia: “Abbiamo fatto vedere ai poliziotti tutta la documentazione che avevamo con noi. Viviamo tutti nella stessa casa ed eravamo insieme sulla nostra auto: chi stavamo mettendo in pericolo? Mia figlia ha fatto anche il tampone ed è negativa, multare una famiglia in una condizione come la nostra è fascismo, è un modo stupido di far rispettare le leggi, è uno schifo”.

“Io sono in cassa integrazione e mia moglie è senza lavoro” – insiste l’uomo – “Con noi c’era anche nostro figlio Lorenzo, che ha 11 anni. Non potevamo lasciarlo solo a casa, è un bambino. Siamo scesi dall’auto e siamo andati all’ospedale per un fatto grave, non per un capriccio. Avremmo di gran lunga preferito rimanere a casa”. In tanti hanno espresso solidarietà a questa famiglia e tra loro l’avvocato Simone Falconi, che si è offerto di presentare gratuitamente ricorso contro la sanzione. Per fortuna, esiste ancora il buon senso: il vicequestore di Livorno, Walter Delfino, e la dirigente superiore della Polizia di Stato, Cinzia Ricciardi, hanno infatti chiesto scusa alla famiglia e annullato in deroga la sanzione.

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