Morte Luis Sepulveda, la moglie: “Le sue ultime parole sono d’amore”

La moglie di Luis Sepulveda, Carmen, ha raccontato gli ultimi giorni del marito, caratterizzati da preoccupazione e speranza.

Carmen Yanez, moglie e unico grande amore di Luis Sepulveda, ha raccontato a ‘Repubblica’ gli ultimi giorni di vita del marito. Prima di farlo, però, ha spiegato che quando le sarà permesso porterà i suoi resti in quella terra, la patagonia, che lo scrittore aveva tanto amato e che aveva raccontato nei suoi libri. Nato nel nord del Cile, Sepulveda sentiva di appartenere a quel luogo a sud, compreso tra il Pacifico e l’Argentina. Una zona ancora selvaggia che aveva resistito alle multinazionali e alla globalizzazione e che rappresentava uno degli ultimi baluardi in difesa delle origini del mondo.

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Parlando della scelta di portare le sue ceneri e disperderle nella sua terra natia, la poetessa dice: “Tornerà alla terra a cui appartiene. Sebbene ormai avesse un’altra nazionalità, Luis era un hombre cileno e in Cile voglio riportarlo – spiega Carmen – Era nato nel nord del Cile, ma è in Patagonia che voleva tornare”. Li, infatti, vivono i Mapuche, una civiltà che incarnava lo spirito dei grandi avventurieri e che ha resistito alle sirene della modernità. Un popolo ed uno stile di vita che Sepulveda amava raccontare ed incastonare tra le pagine dei suoi libri.

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Gli ultimi giorni e le ultime parole di Luis Sepulveda

Lo scrittore cileno si è ammalato il 25 febbraio, pochi giorni dopo aver partecipato ad un evento in Portogallo. Carmen spiega come all’inizio le sue condizioni di salute non preoccupassero più di tanto: “Dopo che gli era stata diagnosticata una polmonite nel centro medico a cui ci eravamo rivolti ed è risultato positivo al Covid 19, un’ambulanza ci ha portato nell’ospedale di Oviedo. È andato a letto sulle sue gambe, all’inizio non sembrava così grave. Lo sentivo al telefono, era felice perché i miei sintomi erano più lievi e perché io ero risultata negativa al tampone, ma poco dopo si è aggravato”.

Dopo essere stato sedato farmacologicamente, sembrava che Luis avesse vinto anche questa battaglia. D’altronde lo scrittore cileno era abituato a lottare sin dai primi giorni di vita ed aveva resistito alla prigione, alle torture e all’esilio. Proprio per la sua natura da lottatore, la moglie sperava che potesse farcela: “Sembrava avere vinto, l’ultimo tampone era negativo ma sono subentrate delle complicazioni: altri virus, quelli che si contraggono con facilità negli ambienti ospedalieri”.

Quando era chiaro che gli restasse poco tempo da vivere, i medici hanno permesso alla poetessa di vederlo per l’ultima volta. Carmen ci è andata con la figlia e la nipote e si è resa conto subito che questa volta non avrebbe vinto. Luis è stato felice di vederla e come ultimo atto di amore nei suoi confronti, l’ha salutata com’era solito fare ogni notte: “Buonanotte amore mio”.

Fabio Scapellato

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