“Ho il Coronavirus” | mitomane semina il panico in aereo VIDEO

Si alza in piedi quando il lungo volo giunge a metà ed urla a tutti di avere il Coronavirus. Subito è allarme a bordo con centinaia di persone presenti.

allarme coronavirus aereo
Allarme Coronavirus a bordo di un aereo per colpa di un mitomane FOTO viagginews

Un uomo di 28 anni ha causato un allarme ingiustificato urlando di essere affetto da Coronavirus. E lo ha fatto a bordo di un aereo decollato dall’aeroporto di Toronto e diretto in Jamaica. Lui è stato identificato successivamente come James Potok, un musicista dilettante in cerca di visibilità.

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Il mitomane ha pensato bene di farsi pubblicità scatenando il panico sul volo che trasportava altri 243 passeggeri. Questo ha costretto il pilota a tornare indietro per compiere un atterraggio di emergenza. Stando alle testimonianze di alcuni presenti, Potok si è alzato dal proprio posto e ha urlato quanto segue. “Vorrei l’attenzione di tutti, per favore. Sono appena tornato dalla provincia di Hunan, la capitale del Coronavirus. Non mi sento troppo bene. Grazie”. Poco dopo ha aggiunto che il suo era soltanto uno scherzo e che aveva agito così sperando che si potesse parlare di lui su Instagram. Il personale di bordo gli ha imposto di mettersi mascherina e guanti.

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Coronavirus, l’irresponsabile lo ha fatto per avere più followers

Poi una volta rientrato a Toronto, la polizia è salita sull’aereo e lo ha arrestato per procurato allarme. Purtroppo per gli altri viaggiatori anche un secondo volo è stato cancellato. Il maniaco è stato poi rilasciato e ha spiegato di avere agito quando ormai il viaggio era giunto a metà. “Mi sono alzato dal mio posto e ho ripreso tutto con il mio smartphone. L’ho fatto per i miei 30mila followers su Instagram. Sarebbe stato peggio se avessi minacciato di avere una bomba legata a me pronta da fare esplodere”. Ed ecco anche una dichiarazione davvero agghiacciante: “Sono rimasto scioccato quando ho visto che nessuno dei presenti ha riso”. Qualche altro passeggero ha ripreso l’uomo, vestito con una felpa di colore rosa. Potok ha poi fatto ammenda. “Sono molto, molto dispiaciuto per la mia ignoranza e per non aver capito che è in corso una epidemia. La gente ha paura del Coronavirus. Ma non pensavo che ciò che stavo facendo sarebbe fosse illegale. A posteriori ammetto che probabilmente non è stata la cosa migliore da fare”.

“Ore di volo buttate via per quell’idiota”

Una donna che ha assistito a tutto ha scritto su Facebook quanto vissuto in quei concitati istanti. “Né gli Stati Uniti né la Jamaica avrebbero accettato il nostro volo. Per colpa di quell’idiota abbiamo dovuto fare ritorno in Canada, dove lo hanno arrestato per un reato federale. È successo tutto quando ci trovavamo sulla Florida. All’improvviso abbiamo sentito l’aereo fare una svolta piuttosto drammatica. Stavamo volando nella direzione opposta, tutto d’un tratto, con il pilota che ci ha avvertito che stavamo tornando a Toronto. Noi passeggeri eravamo molto confusi e preoccupati. Immagino che questo ragazzo abbia pensato che fosse uno scherzo divertente ma è davvero strano. Eravamo tutti molto frustrati, in 240 di noi hanno dovuto pagare per la stupidità di uno. Abbiamo perso un giorno di vacanza ed è stato tutto così stressante”. Le autorità canadesi hanno confermato che James Potok ha ricevuto una visita sanitaria appena raggiunto l’aeroporto ‘Pearson’ di Toronto. Non aveva alcuna malattia.

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La malattia ha fatto vittime quasi solo in Cina

Ora dovrà comparire davanti alla Corte di Giustizia dell’Ontario lunedì 9 marzo. In una dichiarazione un portavoce della WestJet, la compagnia aerea coinvolta, ha dichiarato: “Per un’abbondanza di cautela, il nostro equipaggio ha seguito a bordo tutti i protocolli per le malattie infettive, incluso il sequestro di un individuo che ha reso infondate affermazioni su sé stesso relative al Coronavirus. A causa del coinvolgimento delle forze dell’ordine e della privacy dei nostri ospiti, al momento non siamo in grado di fornire ulteriori informazioni sull’incidente”. Per quanto riguarda la malattia, ad oggi il bilancio delle vittime è salito a circa 500 nella Cina continentale. Rimane un’ulteriore fatalità a Hong Kong ed una nelle Filippine. Attualmente ci sono 24.505 casi confermati in tutto il mondo, con 24.292 di questi nella sola Cina centrale.

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