Ylenia Carrisi, corpo ritrovato e analisi del Dna | Romina: “Mi manchi”

Nei giorni in cui Romina continua a mandare messaggi alla sua Ylenia, riemerge l’indagine sul corpo della donna ritrovata negli Stati Uniti.

Sono passati 25 anni dal terribile giorno in cui Albano e Romina hanno appreso della scomparsa della figlia Ylenia Carrisi. In questi anni sono state innumerevoli le segnalazioni, non ultima quella al convento in Arizona, ma in nessun caso le donne viste erano lei. Albano ha da tempo abbandonato la speranza che la figlia sia ancora viva o che possa essere ritrovata. Qualche anno fa ha anche ottenuto un certificato di morte presunta.

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Diverso il discorso per Romina Power. La cantante è ancora convinta che la figlia sia viva e che magari non si è mai fatta sentire perché ha perso la memoria. Per questo a novembre ha chiesto a ‘Chi l’ha visto?‘ di lanciare l’ennesimo appello. Sempre nella speranza di poterla riabbracciare negli ultimi giorni ha condiviso numerosi post in cui parla di lei, le dice che desidera vederla che le manca. L’ultimo risale a 6 giorni fa: una foto in primo piano di Ylenia con accanto scritto: “Non ti dimenticherò mai”.

Ylenia

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Ylenia Carrisi, il corpo ritrovato ed il test del dna: quando Romina ha temuto di dover abbandonare la speranza

 

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C’è stato un momento in questi anni in cui Romina ha temuto di dover abbandonare la speranza di abbracciare nuovamente la figlia. Nel 2015 è stato infatti riaperto un caso di omicidio avvenuto nel 1994. In quell’anno, infatti, era stato trovato il corpo di una giovane donna bionda nei pressi di una stazione di servizio in Florida. Per tre anni l’omicidio è rimasto irrisolto, poi nel 1997 è stato accusato il camionista Keith Hunter Jesperson. Una volta arrestato, l’uomo ha confessato di aver ucciso la ragazza dopo averle offerto un passaggio. Nella sua dichiarazione, l’assassino spiegava che la ragazza gli ha detto di chiamarsi Susanne, lo stesso nome utilizzato da Ylenia durante il periodo trascorso negli USA.

Ylenia

Sino al 2015, gli investigatori non sono riusciti a risalire all’identità della ragazza. Così, conoscendo il caso di Ylenia Carrisi, hanno cercato di capire se la ragazza uccisa fosse lei. Per farlo hanno richiesto dei campioni di dna a Romina, ad Albano ed ai fratelli. Dai test, però, è risultato che il dna non era corrispondente. L’ennesima pista era inconcludente, ma il risvolto positivo è che la madre è potuta tornare a sperare che un giorno potrà rivederla.

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