Bimbo ucciso a Cardito, nella sorella riaffiorano i ricordi di violenza

Bambino ucciso Cardito
Bambino ucciso Cardito FOTO viagginews

Il responsabile della casa famiglia che ha accolto le sorelle di Giuseppe, il bimbo ucciso a Cardito dal patrigno, racconta i ricordi di violenza di Noemi.

Nei ricordi di tutti gli italiani ci sono ancora le foto del piccolo Giuseppe ed i dettagli della violenza del patrigno che lo ha picchiato sino a causarne la morte. L’uomo è stato arrestato immediatamente dopo la scoperta della morte del piccolo. Durante l’interrogatorio ha ammesso di aver picchiato il bimbo, ma ha negato di aver usato la scopa. Dettaglio che è stato smentito dai risultati delle analisi sul corpo del piccolo e sconfessato dal suo legale. Per la morte del bambino è stata arrestata anche la madre, colpevole di non aver fermato né denunciato le violenze del compagno sui figli.

La sorella di Giuseppe, Noemi, si è salvata per miracolo ed insieme all’altra sorella è stata accolta da una casa famiglia dove, adesso, può sperare in un presente ed in un futuro lontani dalla violenza. Difficile, però, che quanto subito in questi primi anni di vita venga dimenticato, visto che il dolore e l’orrore vissuti hanno lasciato un segno indelebile nella piccola.

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Bimbo ucciso a Cardito: i terrificanti ricordi della sorella

In questi giorni si sta tenendo il processo sull’omicidio del piccolo Giuseppe. Ieri alla sbarra è stato chiamato a testimoniare il responsabile della casa famiglia in cui sono state accolte Noemi e la sorellina. Questo ha spiegato come la bimba ha raccontato ad un educatore quello che è stata costretta a vedere: “Mi ricordo le botte che dava a Giuseppe, così tante che poi sembrava morto… ma adesso non ci voglio più pensare”. Ma le violenze di Tony pare non si fermassero al povero Giuseppe. Sempre Noemi ad un educatore ha rivelato sulla sorellina: “Ha paura di farsi lo shampoo perché Tony tentava di affogarla”.

La violenza subita emerge anche durante i giochi con gli altri bambini. Una volta la piccola ha chiesto ad un altro bambino di recitare la parte del fratello morto e, cercando di ricreare una scena di vita vissuta, gli ha detto: “Adesso Tony è arrabbiato perché ha mal di testa e picchia Giuseppe”.

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