Alessandria, il proprietario Vincenti confessa tutto: “Non volevo uccidere, volevo i soldi”

Alessandria
Il proprietario della cascina di Alessandria esplosa parla ai carabinieri FOTO viagginews

Dopo una notte di interrogatori il proprietario del cascinale di Alessandria ha confessato di aver causato le esplosioni, ma ha negato di voler uccidere.

Giovanni Vincenti alla fine ha ceduto ed ha confessato di aver causato lui le esplosioni che hanno distrutto la cascina di Alessandria uccidendo i tre vigili del fuoco. L’uomo era stato interrogato già qualche giorno fa ed aveva negato qualsiasi accusa, definendosi persino offeso che qualcuno lo potesse ritenere capace di un simile gesto. Gli investigatori, però, non gli hanno creduto e ieri notte lo hanno voluto interrogare nuovamente.

Per cercare di sviare le indagini aveva fatto dei nomi di possibili colpevoli, asserendo inoltre che non era la prima volta che subiva atti di vandalismo. Dopo i controlli del caso, gli investigatori, però, hanno ritenuto che la pista della frode fosse l’unica valida, visto che l’uomo aveva necessità di vendere l’immobile ma non trovava un compratore. Così lo hanno torchiato fino a notte fonda per farlo crollare.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Alessandria, Vincenti confessa: “Sono stato io, volevo i soldi”

Secondo quanto riportato da ‘Open‘, l’uomo avrebbe confessato intorno alle 2 di notte. Vincenti ha spiegato di aver preparato le bombole con l’ausilio della moglie (anch’essa indagata) per ottenere il premio assicurativo legato alla distruzione del cascinale. Il denaro gli sarebbe servito per pagare i debiti che aveva con le banche. L’uomo ha anche dichiarato che non aveva alcun intento omicida, ma che quanto capitato è stato assolutamente involontario.

Impostazioni privacy