Marco Vannini, Vannicola conferma la sua versione: “Ho detto la verità”

Marco VanniniContinuano le indagini sul caso Marco Vannini, la Procura non ha trovato prove delle accuse a carico di Roberto Izzo, ma Vannicola conferma la sua versione.

Il prossimo febbraio 2020 dovrebbe arrivare la pronuncia definitiva della Corte di Cassazione sulla morte di Marco Vannini. Il 20enne di Ladispoli ucciso da un colpo di pistola esploso in casa Ciontoli, sulla cui morte gravano ancora dei dettagli poco chiari. La famiglia Ciontoli, infatti, ha tenuto un comportamento inconsueto dopo lo sparo accidentale, ritardando l’arrivo dei soccorsi e mentendo sul perché avessero bisogno di un’ambulanza. A confessare di aver fatto partire il colpo è stato Antonio Ciontoli, il quale sostiene che si sia trattato di un incidente e di non aver capito subito la gravità della situazione.

Condannato a 14 anni di carcere per omicidio, la pena di Ciontoli è stata ridotta a 5 anni dalla Corte d’appello. I giudici hanno infatti ritenuto che l’omicidio è stato involontario. La decisione ha fatto infuriare la famiglia Vannini, che chiede giustizia per il figlio ed ha presentato ricorso alla Corte Suprema.

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Marco Vannini, Vannicola conferma: “Roberto Izzo ha aiutato Antonio”

Contestualmente al processo si è aperta un’indagine secondaria su Roberto Izzo, ex comandante della Caserma dei Carabinieri di Ladispoli. Un testimone, Davide Vannicola, ha infatti dichiarato che l’ex comandante dell’Arma avrebbe consigliato ad Antonio Ciontoli di addossarsi la colpa dell’accaduto e che il vero colpevole sarebbe il figlio Federico. In seguito a questa testimonianza tardiva sono stati esaminati i tabulati telefonici dei due per trovare corrispondenza con le parole del testimone.

Dalle indagini non sono emerse prove concrete e Roberto Izzo ha negato sia i rapporti d’amicizia con Ciontoli che quelli con Vannicola. In assenza di prove, la Procura di Civitavecchia ha deciso di archiviare il fascicolo sul militare. In una recente intervista rilasciata a ‘Chi l’ha visto?‘, però, il testimone conferma la sua versione dei fatti: “Ho detto solo la verità. E’ stata mia moglie a convincermi a parlare”. In un secondo momento l’uomo rigetta le accuse rispondendo: “Mi faccio pubblicità su un ragazzo morto? Sarei un mostro”.

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