Marco Bianchi, che svolta: “Mi piacciono gli uomini, mia moglie lo sa”

chef Marco Bianchi
Lo chef Marco Bianchi parla della sua preferenza per gli uomini nonostante il matrimonio – FOTO: instagram

Lui è uno chef molto rinomato, presente in tv ed in libreria: la vita di Marco Bianchi è cambiata dopo il matrimonio ed una figlia, grazie ad un altro uomo

Il rinomato chef Marco Bianchi ha parlato del grosso cambiamento avvenuto nella sua vita. Al ‘Corriere della Sera’ il milanese descrive il momento in cui ha realizzato che gli piacciono gli uomini. Il tutto pur essendo sposato ed avendo una figlia di 4 anni. “Mia moglie Veruska è stata straordinaria e mi ha dato la più totale comprensione. Quando riesci a centrare tanti obiettivi come l’avere un lavoro stabile, sposarti e mettere su famiglia, comprare casa, diventare genitore, ti senti al sicuro. Io però ho capito che il Marcho Bianchi etero che mi hanno sempre fatto pensare di essere non corrispondeva al vero. Da piccolo ero cicciottello e molto chiuso, ho subito atti di bullismo. Sentivo la confusione di provare affetto per i maschietti, ma di parlarne a casa non era cosa, con una famiglia estremamente cattolica. Che magari aveva dei sentori e ha sempre provato ad indirizzarmi verso una strada che però non era la mia”.

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Marco Bianchi, per 20 anni legato a Veruska poi la svolta

L’apprezzatissimo cuoco, autore di diversi libri a tema culinario (l’ultimo in ordine di tempo è ‘Il Gusto della Felicità’) e che propone una cucina salutista come si è potuto vedere anche a ‘La Prova del Cuoco’ ed in altre trasmissioni televisive, per 20 anni è stato legato a Veruska, la fidanzata di gioventù che poi ha sposato. E tra poco compirà 41 anni. Di tempo e di situazioni assieme i due ne hanno vissute. “Io ho creduto molto al nostro amore, è stato così sincero. L’ambiente in cui vivi ti condiziona al punto da convincerti di certe cose. Nostra figlia sta crescendo con degli ideali moderni, da 2020. Ed a Veruska devo tanto. Mi è stata sempre accanto e sa che il mio coming out è anche un qualcosa di doveroso verso la nostra bambina, che così può capire quale sia il vero significato dell’essere felice”.

“Mia moglie mi ha sempre sostenuto”

Come Marco Bianchi ha preso coscienza di questo cambiamento? “Viaggio da anni e mi ritrovo spesso da solo, così ho avuto tanto tempo per pensare. Avevo tutto ma avvertivo la mancanza di qualcosa. Solo non capivo cosa. Però notavo che gli apprezzamenti delle donne non mi davano gratificazione. È stata la nascita di mia figlia, a cui devo onestà e verità, ad avermi fatto riflettere in maniera decisiva. Mentre una sera la piccola dormiva, confessai tutto a mia moglie. Le dissi che mi piacevano gli uomini da sempre e che con lei stavo bene soltanto come amico. Quel che va oltre lo avrei vissuto con un uomo. E poi ho incontrato il mio attuale compagno, Luca. Veruska quella sera mi abbracciò forte, anche se il sogno di una vita insieme dopo 20 anni uniti da fidanzamento e poi matrimonio andava in frantumi. Mi sono sentito in colpa, ma è stata la scelta giusta. Certo però che i mesi successivi sono stati brutti: non mangiavo, non dormivo, e sono andato a vivere da solo, d’accordo con mia moglie. Perché quando stavo a casa era peggio, sentivo di fare male a qualcuno. E mi sono servito anche di una psicologa”.

“Che impresa dirlo a mamma e papà”

Molto difficile è stato dirlo ai genitori. “Mio padre ha detto che voleva trovare un dottore che mi guarisse. ‘Ok, non ci siamo’ gli ho detto io ridendo. Mamma ha pianto, dicendo di averlo sempre saputo. Io ho detto loro che questa è una condizione nella quale involontariamente mi hanno portato loro, non si tratta affatto di una malattia. A mio padre ho ricordato di quando elogiò un documento contro l’omosessualità della Congregazione per la dottrina della fede. A mamma invece ho fatto presente la sua commiserazione all’amico gay di mia sorella e la vicina di casa che mi prendeva in giro perché da piccolo giocavo con le bambole. E lei mi giustificava dicendo che lo facevo perché mi piacevano le bambine. Mi hanno fatto credere che l’omosessualità fosse una condizione bruttissima. Ora si sono ricreduti. Papà mi ha detto che l’importante è che non mi piacciano gli uomini solo perché è una moda. E ha abbracciato il mio Luca. Anche la mia bimba ha accettato la cosa, ma con molta più naturalezza. Le ho spiegato che voglio bene alla mamma ma che il mio lui mi fa battere il cuore più forte. E lei ed il mio compagno vanno d’accordissimo”.

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