Carabiniere ucciso, il parcheggiatore: “Erano ubriachi, sembravano amici di Brugiatelli”

Carabiniere ucciso, il parcheggiatore
(Screenshot Video)

Un parcheggiatore abusivo ha aggiunto ulteriori dettagli sulla notte in cui è stato ucciso il carabiniere, riguardanti Brugiatelli e i due americani.

S’infittiscono i dubbi su quanto accaduto la notte in cui è stato ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega. Nelle scorse ore Elder Lee ha ritrattato la sua confessione, sostenendo che ha temuto che il carabiniere lo stesse per strangolare e che questo lo ha portato a reagire temendo di essere in pericolo di vita. Contestualmente alla nuova versione dell’uomo accusato di omicidio, il padre del giovane ha chiesto pubblicamente che vengano condivise le immagini dello scontro, sostenendo che è emersa una versione modificata dei fatti.

In queste ore, inoltre, è emersa un’altra testimonianza che potrebbe chiarire quanto successo prima del furto del borsello. Secondo quanto rivelato da Tarem Salem, parcheggiatore abusivo che opera nei pressi di Piazza Mastai, i due americani e l’uomo derubato del borsello, Sergio Brugiatelli, avrebbero passato parte della serata insieme.

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Carabiniere ucciso, la testimonianza del parcheggiatore

Secondo quanto rivelato dal parcheggiatore in un’intervista rilasciata a ‘Repubblica‘, i tre erano già ubriachi ore prima dell’accaduto: “(erano) strafatti, ridevano, sembravano vecchi amici, erano già imbottiti […] di alcol e droga”. Ma la parte interessante dell’intervista è quella relativa al ruolo di Sergio e al furto del borsello (ovviamente si tratta di dichiarazioni che vanno confermate). Innanzitutto il parcheggiatore sostiene che Brugiatelli è uno che va in quella zona a “farsi le canne” e che è uno che “tratta la droga”.

Quindi sul borsello spiega che all’arrivo dei carabinieri in borghese, quando i due giovani americani sono scappati, i tre erano insieme e Sergio aveva ancora con sé il borsello, aggiungendo poi: “Mica è matto a lasciare telefonino, documenti e soldi su una panchina, venerdì notte”. Se le sue dichiarazioni dovessero risultare vere, il furto del borsello sarebbe avvenuto in un secondo momento.

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