Elder Lee, il papà attacca: “Vogliamo vedere i video, non è andata come dite”

Elder Lee, il papà attacca: “Vogliamo vedere i video, non è andata come dite”. 

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Carabiniere ucciso, Elder Lee e Gabriel Natale Hjorth si isolano in carcere – FOTO: screenshot

La difesa di Elder, l’americano che con 11 coltellate ha ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega, va al contrattacco e lo fa anche tramite la famiglia del ragazzo. Il papà dell’omicida espone i dubbi sulla versione ufficiale fornita dagli inquirenti e sulla ricostruzione fatta finora di quanto accaduto.

L’avvocato ha detto: “Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi”. Il papà ha aggiunto: “Vogliamo che la verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa. Siamo concentrati a lavorare con gli avvocati di Finn per stabilire tutti i fatti. Speriamo che l’accusa produca le riprese video dell’incidente per mostrare cosa è realmente accaduto”.

Carabiniere ucciso a Roma, la Procura apre un’indagine sui soccorsi: “Accertare responsabilità”

Secondo quanto rivelato dal quotidiano Il Tempo, i magistrati “vogliono accertare eventuali responsabilità del 118. Responsabilità – si legge – che potrebbero attenuare, in estrema ratio, quelle contestate ai due giovani turisti americani finiti in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato”. Secondo il racconto dell’altro carabiniere intervenuto quella notte, Andrea Varriale, l’ambulanza sarebbe infatti giunta sul posto dopo 15 minuti e dopo altri 6-7 minuti sarebbe arrivata un’automedica. Solo a quel punto il carabiniere Cerciello Rega è stato trasportato al vicino Ospedale Santo Spirito (distante meno di un chilometro), dove è morto poco dopo. La Procura, quindi, vuole fare chiarezza sulla dinamica dei soccorsi e sull’eventualità che, con un intervento più veloce, l’emorragia che ha causato la morte del vicebrigadiere sarebbe potuta essere fermata.

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