Mihajlovic ha la leucemia: le lacrime, poi chiede scusa ai giornalisti

Sinisa Mihajlovic ha la leucemia e rivela un calcio dal volto umano: l’annuncio in conferenza stampa e le lacrime, poi chiede scusa ai giornalisti.

mihajlovic leucemia
(Marco Luzzani/Getty Images)

“Dall’inizio del ritiro ho avuto sempre la febbre, mia moglie nemmeno poteva crederci che potessi star male. Ho fatto degli esami e i risultati dicono che ho la leucemia”, così Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa oggi pomeriggio ha scosso il mondo del calcio. Confermato dunque quanto filtrato in precedenza, con l’allenatore che in sala stampa non ha trattenuto le lacrime nell’annunciare di essere malato.

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Le parole di Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa

La malattia di Sinisa Mihajlovic, che ha confermato di avere la leucemia, riporta il calcio a un livello umano: le sue lacrime mettono per un giorno da parte tutti i discorsi sul calciomercato e su stipendi milionari, facendo affiorare il dramma dell’uomo. Il serbo, prima calciatore e poi allenatore coriaceo, dai modi a volte duri, viene così messo a nudo, in tutta la sua umanità. “Non sono lacrime di paura, le mie. Io rispetto la malattia, ma so che la vincerò. La guarderò dritta negli occhi, la affronterò a petto in fuori: non vedo l’ora di andare martedì all’ospedale, prima comincio e prima finisco”, dice l’allenatore del Bologna.

Quindi conferma che la malattia è nella sua fase acuta, ma “è attaccabile” e quindi promette di affrontarla con il necessario coraggio. Le parole di Sinisa Mihajlovic sono di grande determinazione: “Nessuno deve pensare di essere indistruttibile e invincibile, perché poi quando succede è una botta tremenda. L’unica speranza è anticipare, per scoprire prima il problema. Nella mia vita nessuno mi ha regalato nulla, ma sono sicuro di uscire un uomo migliore da questa situazione”. Infine le scuse ai presenti: “Ho ricevuto 500-600 telefonate e messaggi, mi scuso per non aver risposto, volevo stare con me stesso per affrontare con serenità e coraggio quel che devo affrontare, spero mi capiscano”. L’allenatore conclude: “In questi giorni ho pianto molto, mi sono commosso spesso, ma non mi piace che si pianga con me, che la gente mi veda e pianga: io non voglio far pena a nessuno”. Una lezione di umanità di quelle che da tempo non si vedevano e sentivano nel mondo del calcio.

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