Mario Biondo, il caso vicino a una svolta: “Ecco perché non fu suicidio”

Il caso Mario Biondo potrebbe essere vicino a una svolta. A occuparsi della morte del cameraman palermitano è una nuova puntata di Chi l’ha visto.

A ormai più di sei anni dal drammatico ritrovamento del corpo (apparentemente) impiccato del giovane cameraman palermitano Mario Biondo nell’appartamento di Madrid  dove viveva con la moglie e star della tv spagnola Raquel Sanchez Silva, il caso è tutt’altro che chiuso. Staserà tornerà a occuparsene una nuova puntata di Chi l’ha visto su Rai Tre. La novità è che la famiglia dell’uomo – che non ha mai creduto alla ricostruzione ufficiale della vicenda – potrebbe ora essere vicinissima alla verità.

Il sospetto è che non si sia affatto trattato di un mero suicidio, bensì di un suicidio simulato, ovvero una “copertura” di una morte violenta mirata a deviare le indagini. La città d Mario Biondo, Palermo, non ha mai dimenticato la triste data del 30 maggio 2013, e anche quest’anno si è tenuta una commemorazione davanti al Teatro Massimo, alla presenza anche dell’avvocato della famiglia, Carmelita Morreale, visibilmente commossa, e di mamma Santina, cui è stato consegnato un biglietto con la scritta: “Ti vuole bene tutta Palermo”.

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La famiglia del cameraman siciliano in cerca di verità

Lo scorso venerdì ai microfoni de “La Vita in Diretta” la madre di Mario Biondo ha raccontato che “sono stati anni difficili, è stata dura, ma ora siamo a buon punto”. Il primo medico legale è ora indagato con l’accusa (gravissima) di falso in perizia: “È stato il nostro perito di parte a notare l’ematoma alla testa”. Ma sono tante le incongruenze emerse finora, a partire da quelle relative alle attività informatiche: sul computer del cameraman siciliano risultano infatti attività fino al 12 luglio, con accessi remoti da luoghi piuttosto distanti rispetto all’abitazione. E il telefonino alle 5.59 registra un accesso su WhatsApp. Secondo i parenti di Mario Biondo, a compiere quegli accessi “è stato il cugino di Raquel, che è ingegnere informatico”. Quanto alla vedova, “il 30 maggio, sapendo che era l’anniversario della morte di mio figlio, ha pubblicato un video nel quale era tutta raggiante”.

EDS

 

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