Gabriel Feroleto, la mamma cambia versione: “Non l’ho ucciso io”

La madre del piccolo Gabriel Feroleto cambia versione, e rivela una nuova verità sul compagno e padre del bambino, Nicola.

Nuova possibile svolta sul caso dell’omicidio di Gabriel Feroleto. La madre del piccolo, Donatella Di Bona, è stata nuovamente interrogata per quattro ore nel carcere femminile di Rebibbia, alla presenza degli avvocati Lorenzo Prospero e Chiara Cucchi, e ha cambiato la sua versione. Lei e il suo compagno Nicola, padre del bambino, si scaricano a vicenda le responsabilità. Ma l’unica certezza, al momento, è che Gabriel è stato strangolato ed è morto per asfissia.

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La verità di Donatella Di Bona

“Non l’ho ucciso io – ha dichiarato Donatella Di Bona, le cui parole sono state riportate da La Vita in Diretta -. Lui aveva il bambino in braccio, lo ha soffocato lui. Io non sono riuscita a fare nulla”. Novità senz’altro clamorosa, anche se non mancano ombre e contraddizioni. Oltretutto, nella nuova versione della mamma di Gabriel (che aveva chiesto di parlare con il magistrato della Procura, il sostituto procuratore Valentina Masto) emerge anche un particolare inquietante. Dopo aver strangolato il figlio, Nicola Feroleto le avrebbe detto: “Assumiti tutta la colpa, perché tu hai dei problemi e loro diranno che non eri capace di intendere e volere. Tu te la caverai, ti prego non mi rovinare”.

La madre della donna, intervistata dal programma di Raiuno, conferma la tesi della sua innocenza: “L’ho vista col bambino in braccia, lui aveva la bocca aperta e gli occhi chiusi. Ho perso mio nipote. Non può essere stata lei, era tranquilla, non era arrabbiata”. Ma da un’intercettazione ambientale emerge ancora un’altra verità: l’uomo racconta infatti di aver avuto paura e di essere andato via quando la compagna ha strangolato il figlio.

Ricordiamo che la 29enne aveva inizialmente confessato di aver ucciso Gabriel in un raptus di follia, e solo nelle ore successive ha coinvolto Nicola Feroleto, lui pure in carcere, ma a Cassino. Ora entrambi si professano innocenti, ed entrambi devono rispondere dell’accusa di omicidio volontario. Nel frattempo le indagini della procura proseguono, in attesa di una possibile svolta.

EDS

 

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