Omicidio di Cassino, il papà di Gabriel nega: “Ecco la verità”

Il padre di Gabriel Feroleto, il bimbo strangolato a Cassino, nega ogni responsabilità nella tragedia. Ma la sua versione non convince gli inquirenti.

Accusato di concorso in omicidio, il padre di Gabriel Feroleto, il bimbo di Cassino (Frosinone) strangolato da sua madre ad appena due anni e mezzo perché “piangeva troppo”, respinge ogni responsabilità nella tragedia. Nicola Feroleto avrebbe risposto un po’ confusamente al giudice per le indagini preliminari che l’ha interrogato in carcere, tenendo però ferma la sua linea.

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Le dichiarazioni di Nicola Feroleto

“Non mi trovavo lì, ero andato a casa” ha dichiarato il 48enne davanti al gip di Cassino, Salvatore Scalera, che ha deciso di tenerlo in carcere e ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare poi notificatagli dai Carabinieri nella prigione di Cassino. L’interrogatorio di convalida si è svoltosi nella mattina dello scorso lunedì 22 aprile, alla presenza anche del pubblico ministero Valentia Maisto e dell’avvocato Luigi D’Anna, che difende Feroleto. L’interrogatorio è andato avanti per circa un’ora e il papà di Gabriel, come riferito dal suo legale, si è dichiarato estraneo ai fatti confermando la sua versione iniziale.

Il pm aveva chiesto la misura cautelare in carcere per Nicola Feroleto, mentre l’avvocato D’Anna insisteva per un provvedimento meno afflittivo come i domiciliari. Il 48enne sarebbe apparso provato da quanto accaduto. “E’ molto confuso – ha spiegato l’avvocato D’Anna – talvolta ha lo sguardo assente nel vuoto e non riesce a recepire le domande del giudice, del pm e dell’avvocato. E’ molto colpito dalla vicenda”. Intanto dopodomani, mercoledì 24 aprile, saranno celebrati i funerali del piccolo Gabriel nella chiesa di Santa Maria Assunta, alle ore 15.30. A Piedimonte San Germano, il comune dove si è consumata la tragedia, sarà una giornata di lutto cittadino.

EDS

 

 

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