Vicenza, stupro ai danni di una 15enne: responsabile l’amica di 31 anni

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Un grave caso di stupro è avvenuto in provincia di Vicenza

Una donna vicentina non ha esitato a cedere una amica minorenne a due uomini che l’hanno sottoposta a stupro: anche lei sarebbe implicata nelle violenze.

Un gravissimo caso di stupro è emerso in provincia di Vicenza, ed a fare scalpore sono l’età della vittima – una ragazza di 15 anni – e la totale insensibilità dimostrata da una sua conoscente. Quest’ultima è la 31enne Elisa Faggion, originaria di Trissino, in provincia del capoluogo berico, che non avrebbe esitato ad ‘offrire’ l’adolescente a due spacciatori di droga per saziarne i piaceri in cambio di una dose. È l’accusa avanzata dal gip Massimo Gerace, il quale ha ordinato l’arresto per la Faggion oltre che per altre due persone. Si tratta di due cittadini marocchini regolarmente domiciliati in Italia ed entrambi con una occupazione a lungo termine. Questi due sono Zahir El Sadouki, un 28enne dipendente di una coop che risiede nel comune veronese di San Bonifacio, ed il suo connazionale Nadir El Fettach, fisioterapista 27enne la cui abitazione è situata invece ad Arzignano. Lo stupro, avvenuto al termine di una vera e propria trattativa tra la cinica 31enne ed i due maghrebini, si verificò nello scorso mese di ottobre.

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Stupro, gravi imputazioni per una 31enne e per due marocchini

La vittima 15enne riteneva Elisa Faggion alla stregua di una sorella maggiore, ma come riferito dal gip, “quest’ultima non ha esitato a tradirla pur di avere della droga. Sarebbe stata proprio la Faggion ad organizzare il tutto ed a concedere la ragazza ai due aguzzini, i quali poi hanno violentato la giovanissima brutalmente ed a turno”. Sembra che a partecipare alle violenze poi sia stata anche l’imputata. Gli abusi sarebbero avvenuti in sere diverse, con l’assunzione di hashish e cocaina anche da parte dei marocchini e la costrizione all’adolescente a drogarsi. “Le hanno spinto la testa sulle sostanze, costringendola con la forza ad assumere gli stupefacenti per poi abusare di lei”, si apprende dalla requisitoria. “La 15enne è stata strumentalizzata, ingannata, mercificata dall’amica più grande che era ben consapevole della sua età, delle sue debolezze, a cui aveva confidato complessi e frustrazioni vissute anche a scuola, tanto che con l’aveva già difesa da chi l’aveva derisa”.

La vittima minorenne si fidava dell’amica più grande

Elisa Faggion, sempre secondo le accuse rivoltele dal gip, “aveva messo su un consorzio criminale di consistente spessore delinquenziale e dotato di pericolosa capacità a delinquere, con forte e probabile reiterazione di reato”. Il ‘branco’ ha però capito di essere in difficoltà una volta constatato che la giovanissima vittima aveva intenzione di rivelare cosa le era accaduto. La Faggion, durante una conversazione intercettata mentre parlava con El Fettach, aveva confidato con una certa apprensione che la ragazzina “non è capace di starsene zitta, ha detto tutto allo psicologo”. Durante questo confronto i due stavano anche studiando una strategia comune nel caso ci fosse stato un interrogatorio da parte delle forze dell’ordine. In particolare avevano pensato di dire che i rapporti non erano riconducibili a stupro e che tutto sarebbe avvenuto con la totale consapevolezza da parte della minorenne.

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